Mercati – Apertura cauta per l’Europa, Ftse Mib a +0,2%

Apertura poco sopra la parità per le borse europee, mentre resta sotto pressione il mercato obbligazionario in scia alla prospettiva di una politica monetaria meno accomodante, in attesa dei dati sull’inflazione Usa in uscita giovedì.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,2% in area 26.370 punti. In frazionale rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).

Gli investitori attendono il report sui prezzi al consumo Usa in uscita nei prossimi giorni, che dovrebbe confermare un’inflazione elevata e che potrebbe portare ulteriore volatilità sui mercati, in vista di un ciclo di strette monetarie da parte della Federal Reserve.

La prospettiva di un’azione più aggressiva da parte delle banche centrali nel ritirare gli stimoli monetari ha innervosito il comparto del reddito fisso, con diversi operatori che prevedono che il rendimento del decennale americano possa presto raggiungere la soglia del 2%.

In Europa, il presidente della Bce, Christine Lagarde, ha rassicurato sulla cautela che verrà utilizzata nell’alzare il costo del denaro, ricordando che buona parte dell’attuale inflazione elevata è riconducibile al rincaro dell’energia.

Gli analisti concordano però con il membro olandese del board, Klass Knut, sulla possibilità di due rialzi dei tassi entro la primavere 2023, mentre Goldman Sachs ipotizza due strette entro dicembre.

Sullo sfondo restano le questioni geopolitiche relative alla crisi ucraina, con un flusso di tentativi diplomatici dei leader di Francia, Russia, Stati Uniti e Germania per cercare di allentare le tensioni.

Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro tornato in area 1,14 e il dollaro/yen salito a 115,5.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 92,1 dollari e il Wti (-0,5%) a 90,8 dollari, mentre proseguono i colloqui tra Stati Uniti e Iran per trovare un accordo sul nucleare che potrebbe portare alla rimozione delle sanzioni su Teheran.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa sei punti base in area 161, con il rendimento del decennale italiano all’1,85%.

Tornando a Piazza Affari, positive in avvio Leonardo (+0,8%), Bper (+0,8%), Banca Mediolanum (+0,6%) e Terna (+0,6%), mentre arretrano Nexi (-0,8%), Banca Generali (-0,8%) e Tim (-0,6%). L’agenda di oggi prevede i Cda per l’approvazione dei risultati di Banco Bpm, Bper, Cnh e Iveco.