Mps – Risultato lordo di gestione in crescita (+20,7%) a 201,1 mln nel 4Q 2021

Mps ha chiuso il quarto trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 720,3 milioni (-1,6% a/a), con l’aumento del margine del margine di interesse che è stato parzialmente compensato dalla flessione delle commissioni nette. Dinamica accompagnata dal controllo dei costi, che hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 201,1 milioni (+20,7%). Il periodo ha registrato una perdita netta di 78,6 milioni (rosso di 154,4 milioni nel quarto trimestre 2020), beneficiando del rilevante calo degli accantonamenti per rischi e oneri e nonostante l’aumento delle rettifiche su crediti.

Nel quarto trimestre 2021 Mps è riuscita a ridurre la perdita rispetto al periodo di confronto, grazie al rilevante calo degli accantonamenti e nonostante l’aumento delle rettifiche su crediti.

Il margine di intermediazione ha mostrato nel complesso una buona tenuta, accompagnata da una significativa riduzione dei costi, che ha permesso alla risultato lordo di gestione di crescere.

Il margine di intermediazione si è fissato a 720,3 milioni (-1,6% a/a), con una dinamica leggermente contrapposta tra le componenti core.

Il margine di interesse è salito a 323 milioni (+3,6%), beneficiando della prosecuzione delle azioni di ottimizzazione del costo della raccolta, del maggiore contributo del portafoglio di Mps Capital Services e del minore costo dei depositi presso le banche centrali a seguito di volumi medi in flessione.

Le commissioni nette sono leggermente scese a 371,2 milioni (-2,4%), a seguito del calo delle  commissioni da servizi bancari tradizionali per la riduzione delle commissioni su credito, anche a seguito della ricomposizione degli impieghi verso forme a più lunga scadenza.

I profitti da trading hanno riportato un saldo lievemente negativo di 1 milione (da +6,5 milioni), per il minore contributo dei risultati di Mps Capital Services, mentre gli altri ricavi, che includono il contributo della jv con Axa nella bancassurance, si sono attestati a 27,1 milioni (-18,9%).

Gli oneri operativi sono scesi a 519,2 milioni (-8,2%), al cui interno le spese per il personale sono calati a 351,1 milioni (-1,2%), a seguito della flessione degli organici, mentre gli altri costi sono diminuiti a 168,1 milioni (-20,1%), grazie alle azioni di saving poste in essere.

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato lordo di gestione si è fissato a 201,1 milioni (+20,7%).

Il costo del credito clientela del quarto trimestre 2021 è salito a 222,3 milioni (+56,9%), principalmente per le minusvalenze registrate sui titoli rivenienti da cessioni e cartolarizzazioni di crediti non performing, per l’effetto dell’affinamento metodologico afferente la valutazione delle inadempienze probabili e per i maggiori flussi di default.

Il risultato netto di gestione, pertanto, è risultato leggermente negativo per 21,2 milioni (+24,9 milioni nel quarto trimestre 2020).

La voce accantonamenti e poste straordinarie, pari a 71,1 milioni (-72%), ha beneficiato dei minori accantonamenti per rischi legali e garanzie connesse alle operazioni di cessione crediti.

Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 78,6 milioni (rosso di 154,5 milioni nel quarto trimestre 2020).