Il primo semestre 2021 presenta un valore della produzione più che raddoppiato a 4,7 milioni, ma Ebitda ed Ebit peggiorano il deficit rispettivamente a 0,2 milioni e 1 milione. Quadruplicata la perdita netta a 6,8 milioni, appesantita anche dalla svalutazione legata alla cessione del minieolico. Risultati che hanno indotto il management a ridurre le previsioni per l’intero 2021. La società sta portando avanti la propria pipeline focalizzata sul biometano, fotovoltaico ed efficienza energetica, confidente che tali progetti, così come spiega il presidente Ingmar Wilhelm, “si tradurranno a breve in ordini importanti, con benefici su risultati e marginalità”.
Modello di Business
Agatos è un gruppo industriale che innova, sviluppa, ingegnerizza e costruisce chiavi in mano impianti per il consumo efficiente dell’energia e per la produzione di energia rinnovabile. Offre inoltre servizi di Operations & Maintenance e di Asset Management. La controllata Agatos Energia Srl è l’EPC contractor del gruppo ed è specializzata nella progettazione, realizzazione e fornitura chiavi in mano di impianti fotovoltaici, a biometano e di efficientamento energetico. Agatos Energia lavora in Italia anche come Agenzia Autorizzata di Enel Energia sul mercato libero dell’energia e come Partner di Enel X nell’ambito dell’efficienza energetica.
Ultimi Avvenimenti
A dicembre 2021 Agatos ha ceduto la partecipazione del 20% detenuta in Agatos Green Power Trino, titolare dell’autorizzazione per realizzare un impianto fotovoltaico su inseguitori monoassiali da 87,5 MW con oltre 25 MW di sistema di accumulo (BESS), per un corrispettivo massimo di 3,2 milioni, di cui 500mila euro già incassati. La seconda rata, da 2,4 milioni, dovrebbe essere percepita entro metà febbraio, mentre i restanti 300mila euro 30 giorni dopo l’entrata in esercizio dell’impianto, se ciò avverrà entro metà gennaio 2024.
A metà ottobre, la partecipata al 25% Green Power Marcallese, ha siglato un contratto di conferimento con un primario operatore del settore dei rifiuti, partner di Agatos. Il contratto garantisce che l’impianto, una volta superato il collaudo previsto nel secondo trimestre del 2022, riceverà il conferimento del quantitativo di rifiuti consentito dall’autorizzazione.
Si ricorda che a marzo Green Power Marcallese aveva incaricato Agatos Energia di costruire a Marcallo il primo impianto basato sulla tecnologia BIOSIP brevettata da Agatos per la produzione a biometano da rifiuti organici.
A settembre Agatos ha ceduto il 100% di GEA Energy, società veicolo proprietaria di 31 impianti minieolici, per mille euro, e la totalità del credito verso soci per un importo netto di 1,45 milioni, uscendo così dal comparto del minieolico.
Ad agosto la neocostituita Caraterra Società Agricola ha acquisito il 100% di Caraverde Energia, proprietaria di un impianto operativo di produzione di biogas realizzato nel 2015 e sito a Caravaggio (Bg).
Risale invece a maggio la costituzione di una joint venture (80% Agatos, 20% partner locali) per l’ottenimento di un’autorizzazione e successiva realizzazione in Lombardia di un impianto di produzione di Biometano Avanzato con capacità fino a 500 sm3/ora basato sul brevetto BIOSIP, la cui messa in esercizio è prevista entro fine 2022. In linea con quanto previsto dal Piano Industriale 2021-2025, Agatos cederà la quota di maggioranza del veicolo a un investitore industriale o finanziario. Il progetto nel suo insieme ha un valore stimato tra 18 e 20 milioni.
Nello stesso periodo, la controllata Agatos Energia ha siglato un accordo con GreenMed, società di Unione dei Servizi di Confcommercio della Regione Sicilia, in base al quale quest’ultima si impegna a segnalare ad Agatos, a fronte del riconoscimento di una introduction fee basata sul fatturato generato, tutte le opportunità nel segmento degli interventi di efficientamento energetico in particolare legati al Superbonus ed Ecobonus presso le imprese associate.
Infine, nel semestre, Agatos ha acquisito la maggioranza di un veicolo societario titolare di un preliminare per l’acquisizione di un sito nell’alto Lazio per la costruzione e l’esercizio di un impianto BIOSIP. Impianto che produrrà fino a 1000 sm3/ora di biometano principalmente dal recupero della forsu e dai fanghi di depurazione civile. Il valore del progetto, la cui messa in esercizio è prevista entro fine 2022, è compreso tra 35 e 40 milioni.
Conto Economico
Nella prima metà del 2021 il gruppo ha consuntivato un valore della produzione pari a 4,7 milioni (+178% sul 1H20), di cui ricavi di gestione per 1,8 milioni (+25%) e rimanenze pari a 2,8 milioni (36 mila euro al 30 giugno 2020), relative allo stato di avanzamento lavori in corso di realizzazione del cantiere di Marcallo, al netto dei circa 2 milioni già contabilizzati negli anni scorsi.
Una dinamica che segue la graduale ripresa delle attività di costruzione post-pandemia che ha consentito di avviare i lavori di realizzazione del progetto a biometano di Marcallo.
L’Ebitda si è attestato a un valore negativo di 0,2 milioni, in linea con l’anno precedente, principalmente a causa dei ritardi accumulati sulla partenza dei cantieri “Superbonus 110%” già contrattualizzati e della ridotta marginalità della commessa di Marcallo, anche in conseguenza dell’aumento dei costi delle materie prime e della minore capacità produttiva dei fornitori.
L’Ebit diminuisce dell’11% a 1 milioni per effetto del maggior ammortamento del brevetto BIOSIP conseguente alla sua rivalutazione.
Il semestre chiude con una perdita netta di 6,8 milioni (1,5 milioni nel 1H20) appesantita inoltre da 5,5 milioni connessi alla cessione del minieolico di GEA Energy.
Stato Patrimoniale
Il patrimonio netto diminuisce a 5,9 milioni (11,4 milioni a fine 2020), essenzialmente per la dinamica del risultato, mentre migliora l’indebitamento finanziario netto a 12,6 milioni (13,3 milioni a fine 2020), per la restituzione del finanziamento CFE, il rimborso dei prestiti obbligazionari e dei finanziamenti bancari correnti. Un andamento che eleva il grado di copertura a 2,1x dall’1,2x di fine 2020.
Al netto dell’indebitamento di GEA Energy (2,4 milioni), il debito netto risulta pari a 10,2 milioni. L’indebitamento, afferma la società, è controbilanciato da asset non strategici in fase di dismissione il cui valore è stimato in circa 4 milioni, escludendo il valore degli impianti minieolici ceduti.
Outlook
Alla luce dei risultati conseguiti nel primo semestre 2021, unitamente alle difficoltà nel reperire materiali, dovuto alla crescita dei prezzi delle materie prime, e del prolungato processo di convalida degli incentivi, il management ha abbassato le previsioni per l’intero anno, lasciando tuttavia invariate le stime per gli esercizi successivi contenute nel Piano Industriale 2021-25, approvato in aprile.
In dettaglio, per il FY 2021 i ricavi consolidati sono ora attesi a 12,46 milioni (16,63 milioni le precedenti stime), l’Ebitda a 7mila euro (vs 0,21 milioni), con la relativa marginalità allo 0,6% (vs 1,3%), e una perdita ante imposte di 0,93 milioni (vs 0,71 milioni).
In linea con le indicazioni del management, Intesa Sanpaolo (Specialist della società) nello studio del 26 ottobre 2021 ha ridotto le proprie stime per il 2021 e ritoccato leggermente quelle per il 2022 e 2023. Proiezioni più prudenti rispetto a quanto indicato da Agatos, in quanto “il rischio di ritardi nel completamento dell’iter autorizzativo e le difficoltà nel finalizzare nuovi finanziamenti, potrebbero ritardare la contabilizzazione dei ricavi”. Il tutto sintetizzato nella seguente tabella:
Pertanto gli analisti hanno ridotto il prezzo obiettivo sul titolo Agatos a 1,37 euro dal precedente 1,44 euro, confermando comunque la raccomandazione Buy.
Borsa
Il titolo Agatos oggi prezza 0,90 euro e nell’ultimo anno ha registrato un rialzo del 2,5% a fronte del +37% messo a segno dal Ftse Italia Growth. L’azione ha toccato un minimo di periodo a 0,84 euro il 12 febbraio 2021 e un massimo a 1,04 euro l’11 giugno 2021.
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