A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in rialzo (+0,3%) a 26.411 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha terminato gli scambi a +0,4%, rispetto al +0,5% del corrispondente indice europeo.
Il report di gennaio sui prezzi al consumo statunitensi, attesi rialzo del 7,3% annuo, aiuterà a stabilire l’entità delle pressioni inflazionistiche e la forza con cui interverrà la Fed, da cui ci si aspettano al momento almeno 5 rialzi dei tassi e l’avvio di una riduzione del bilancio entro fine anno.
La prospettiva di una stretta monetaria ha contribuito a spingere il rendimento dei Treasury decennali statunitensi all’1,96%, ma alcuni operatori prevedono che possa raggiungere anche il 3% entro fine anno, sebbene Goldman Sachs ritenga che questo scenario possa favorire alcune asset class come banche e titoli value.
La politica monetaria resta in primo piano anche in Europa, dopo le rassicurazioni di Christine Lagarde, presidente della Bce, sull’approccio cauto dell’istituto nell’alzare i tassi. Tuttavia, alcuni analisti concordano sulla possibilità di due ritocchi entro la primavera del 2023 e Goldman Sachs ipotizza due strette entro dicembre.
A Piazza Affari in leggero ribasso le big del comparto: Interpump (-0,6%); Buzzi Unicem (-0,7%).
Nel segmento delle mid cap Cementir (+0,3%) che per il 2021 ha registrato ricavi record per 1,3 miliardi. Inoltre il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato l’aggiornamento del Piano Industriale del Gruppo per il triennio 2022-2024 e del budget 2022.
Tra le small cap bene IEG (+2,2%).