Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Auto.
Nel pomeriggio le borse europee continuano a viaggiare prevalentemente in territorio positivo, nonostante la diffusione dei prezzi al consumo USA di gennaio che ha evidenziato un’inflazione ai massimi da febbraio 1982. Il FTSE MIB di Milano avanza dello 0,2%, il FTSE100 di Londra dello 0,4%, il Dax di Francoforte dello 0,1% e l’Ibex35 di Madrid dello 0,3%. Arretrato il Cac40 di Parigi (-0,4%).
A Wall Street, Dow Jones a -0,2%, lo S&P500 a -0,5% e il Nasdaq a -0,7%.
Stellantis ha investito 150 milioni di euro nella realizzazione del centro logistico di Rivalta, uno dei due hub principali del gruppo in Europa per lo smistamento dei pezzi di ricambio per l’assistenza post-vendita.
Il sito, che impiega oltre 1.000 persone, sorge nell’area dello storico impianto di assemblaggio di Fiat nei pressi di Torino, fermo dal 2002.
Pietro Gorlier, Chief Parts and Services Officer di Stellantis, ha spiegato che Rivalta, uno dei due “master hub” continentali del gruppo insieme a Vesoul in Francia, servirà oltre 5.000 destinazioni in tutta Europa e in altri paesi extraeuropei.
Così come la fornitura dei componenti auto, anche la distribuzione dei pezzi di ricambio si torva ad affrontare tutte i problemi attuali della supply chain globale, tra cui il rallentamento delle forniture e l’allungamento dei tempi di trasporto.
“Ci siamo impegnati per avere tutta la flessibilità possibile ed essere pronti a reagire a tutte le crisi che ci possono essere nella logistica” afferma Gorlier. “La crisi del 2020-2021 ha dimostrato l’importanza della logistica e del settore trasporti”.
Il polo logistico è operativo dalla metà dell’anno scorso, dopo lavori di riconversione partiti a fine 2019.
L’investimento del gruppo a Rivalta è parte del piano industriale per l’Italia da oltre 5 miliardi realizzato dalla ex Fiat Chrysler.
Due delle più grandi case automobilistiche del mondo, Ford e Toyota, hanno annunciato la chiusura temporanea delle loro fabbriche in Canada a causa delle proteste dei camionisti no-vax che stanno bloccando l’arrivo di componenti. Anche il gruppo Stellantis, che controlla Fiat Chrysler, ha annunciato ritardi nella produzione nella sua fabbrica in Ontario per la mancanza di pezzi. I camionisti stanno bloccando da giorni l’Ambassador Bridge, il più importante valico di frontiera tra USA e Canada, dove passa circa un quarto del commercio tra i due Paesi. Si stima che la paralisi del commercio costerà 300 milioni di dollari al giorno.