Mercati – Milano resiste a +0,2%, volano i rendimenti obbligazionari in scia a inflazione Usa

Chiusura perlopiù positiva per le borse europee, mentre a Wall Street proseguono in ribasso Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,5%) e Nasdaq (-0,6%) dopo i dati sull’inflazione di gennaio superiori alle attese e sui massimi da quarant’anni.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 27.190 punti, sopra la parità come l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e il Dax di Francoforte (+0,1%) mentre arretra il Cac 40 di Parigi (-0,4%).

Lo scorso mese, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti del 7,5% su base annua, oltre il 7,3% del consensus e il 7% registrato a dicembre, con l’indice core, al netto di alimentari ed energia, in aumento del 6% (stima 5,9%, dicembre 5,5%).

Dati che nel complesso rafforzano le aspettative di un consistente aumento dei tassi di interesse da parte della Fed quest’anno. L’ipotesi più quotata è quella di un rialzo di un punto percentuale da marzo a luglio, equivalente a quattro interventi da 25 punti base in altrettanti meeting.

Aspettative che hanno innescato una nuova impennata degli yield dei Treasuries e un apprezzamento del biglietto verde. Il rendimento del decennale americano sale di 8 punti base superando il 2%. In giornata sono stati diffusi anche i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in calo a 223 mila unità.

Sul Forex l’euro/dollaro sale a 1,148 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si incrementa a 115,9. Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,3%) a 92,7 dollari e il Wti (+1,7%) a 91,25 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 161 punti base, con il rendimento del decennale italiano che balza all’1,9%, in scia alla risalita generale causata dal dato sull’inflazione statunitense. In mattinata il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di Bot annuali con rendimenti in aumento a -0,324%.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap acquisti soprattutto su Cnh (+4,3%), Unicredit (+3,2%) e Saipem (+2,7%). In calo Nexi (-5%) dopo i conti, Ferrari (-2,4%) e Moncler (-1,7%).