Sabaf ha chiuso il quarto trimestre 2021 con ricavi in crescita del 5,1% a 62,5 milioni, complice una domanda di mercato che si è mantenuta solida seppure con variazioni disomogenee nelle diverse aree geografiche.
Nel dettaglio, Turchia, Africa e Medio Oriente e Asia hanno registrato tassi di crescita ancora a doppia cifra, mentre in Europa e in Sud America, dopo cinque trimestri di costante aumento delle vendite, è stata riscontrata una lieve flessione.
A livello di margini, nel periodo il Gruppo ha dovuto fare fronte al forte incremento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas che ha comportato maggiori oneri per 2,1 milioni, che si è aggiunto all’aumento dei prezzi delle materie prime, già manifestatosi a partire dall’inizio del 2021, condizionando la redditività.
L’incremento dei prezzi di vendita realizzato nel corso del 2021 ha compensato in larga misura gli aumenti dei costi delle materie prime, ma non dei costi energetici, rendendo necessari ulteriori adeguamenti dei listini di vendita da gennaio 2022.
L’Ebitda è diminuito del 29,9% a 10 milioni, con una marginalità scesa al 16% (23,9% nel 4Q20), mentre l’Ebit ha segnato un -39,9% a 5,9 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 9,5% (16,6% nel 4Q20).
Il trimestre si è chiuso con un calo dell’utile netto del 93,4% a 0,6 milioni rispetto ai 9,7 milioni del quarto trimestre 2020, dopo aver contabilizzato perdite su cambi per 6,1 milioni a seguito della repentina svalutazione della lira turca.
Per quanto riguarda l’intero esercizio 2021, i ricavi sono cresciuti del 42,4% raggiungendo il valore record per il Gruppo a 263,3 milioni, oltre la guidance di 255-260 milioni. L’Ebitda è aumentato del 45,9% a 54,1 milioni con una marginalità al 20,6% (20,1% nel 2020), mentre l’utile netto ha segnato un +71,2% a 23,9 milioni.
Gli investimenti del quarto trimestre 2021 sono stati pari a 4,3 milioni, attestandosi sui livelli pianificati dopo la forte accelerazione del primo semestre, che si era resa necessaria per adeguare la capacità produttiva a una domanda superiore alle previsioni. Il totale degli investimenti 2021 è di 23,8 milioni (17,3 milioni nell’esercizio 2020).
Al 31 dicembre 2021 l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 67,6 milioni (73,5 milioni al 30 settembre 2021 e 56,3 milioni al 31 dicembre 2020), a fronte di un patrimonio netto di 122,4 milioni.
Nel corso del quarto trimestre 2021 Sabaf ha emesso un prestito obbligazionario di 30 milioni, interamente sottoscritto da PRICOA con durata di 10 anni, vita media di 8 anni e cedola fissa dell’1,85% annuo. Questa emissione ha consentito al Gruppo di diversificare le fonti di finanziamento, migliorare la flessibilità finanziaria e allungare significativamente la durata media del debito.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per il 2022 il Gruppo stima di potere raggiungere ricavi in un range compreso tra i 275 e i 280 milioni, in crescita del 5% / 6% rispetto al 2021.
Il Gruppo si è prontamente attivato per contrastare gli effetti degli aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime: sono stati negoziati ulteriori aumenti dei prezzi di vendita e sono state intraprese azioni per contenere i consumi energetici, anche tramite l’efficientamento degli impianti maggiormente energivori.
Sono inoltre state definite strategie per mitigare il rischio di cambio. Il Gruppo ritiene in tal modo di potere mantenere una redditività di eccellenza, in linea con i valori medi storici.