UniCredit starebbe valutando la cessione un portafoglio di Utp dal valore lordo di circa 2 miliardi a Prelios, dopo aver archiviato la strada della gestione in outsourcing che aveva valutato alla fine dello scorso anno, lanciando un ‘beauty contest’ nell’ambito del cosiddetto “Project Tiger”.
Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, sarebbe alla fase conclusiva la scelta da parte della banca guidata da Andrea Orcel del partner per gestire suddetto portafoglio, e avrebbe avviato il negoziato con Prelios per il ruolo di servicer.
Secondo quanto si apprende dal giornale, ci sarebbero da verificare alcune aspetti della transazione, anche perché la banca, pur sondando il mercato, non avrebbe ancora preso una decisione definitiva sulla conclusione dell’operazione e, inoltre, non avrebbe ancora stabilito precisamente il valore loro del pacchetto, anche se dovrebbe aggirarsi su suddetto importo.
Dovrebbe trattarsi, aggiunge il quotidiano, di un portafoglio di crediti deteriorati di tipologia granulare, sia garantiti che non garantiti, con una taglia massima delle singole posizioni pari a 5-20 milioni.
Non è da escludere che possa essere strutturata una cartolarizzazione del pacchetto, di cui la stessa Prelios dovrebbe essere partecipe attraverso la propria piattaforma di servicing e che in proposito avrebbe già individuato dei potenziali investitori interessati.
Finora l’istituto di piazza Gae Aulenti ha trattato caso per caso le posizioni Utp (crediti problematici riferiti a imprese che possono essere rilanciate) facendo leva sulle skills interne, mentre ora starebbe valutando una possibile partnership proprio con Prelios, che sarebbe favorita rispetto ad altri player in lizza.
Al 31 dicembre 2021 UniCredit aveva in capo crediti deteriorati lordi per 16,3 miliardi (-23,4% rispetto a fine 2020), con un Npe ratio lordo del 3,6%, mentre quelli netti sono pari a 7,5 miliardi (-12,3% rispetto al 31 dicembre 2020), con un Npe ratio netto dell’1,7%, con un coverage ratio al 54 per cento.
All’interno di questo aggregato, le inadempienze probabili lorde ammontano a 10,9 miliardi (-15,1% rispetto al 31 dicembre 2020), il 67% del totale dei crediti deteriorati. In termini netti, l’ammontare è pari a 5,8 miliardi (-8,5% rispetto a fine 2020), con un rapporto di copertura al 46,6 per cento.
Intorno alle 11:30 a Piazza Affari il titolo guadagna il 2% a 15,67 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,5 per cento.