Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +2,4%, meglio del corrispondente europeo (+1,3%) ma al di sotto del Ftse Mib (+2,7%).
Seduta positiva per le borse europee, con gli operatori sempre intenti a valutare l’outlook della crescita economica e i risultati societari in una prospettiva di politica monetaria meno accomodante.
Cresce l’attesa per il report sui prezzi al consumo Usa che potrebbe indurre la Fed ad una stretta più decisa e portare un nuovo incremento della volatilità sui mercati.
Intanto, il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau ha dichiarato che gli investitori potrebbero aver reagito in modo eccessivo ai commenti della scorsa settimana di Christine Lagarde.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 154 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,76%.
Rimbalzo del comparto utility di Piazza Affari, a partire dalle big tra cui fa meglio Terna (+3,6%).
Bene anche Enel (+2,3%) ed Hera (+1,3%).
A2A (+1,4%), con riferimento alle dichiarazioni riportate da alcune agenzie di stampa circa l’interessamento a portafogli rinnovabili, ha precisato di essere “interessata solo a investimenti con quote di maggioranza che consentano il consolidamento dell’EBITDA” e che al momento “non c’è alcun dossier aperto su portafogli rinnovabili e nello specifico su Alerion”.
Tra le mid in evidenza Alerion Clean Power (+8%), dopo le vendite delle sedute precedenti, mentre fra le small in forte denaro Eems (+4%) che ha comunicato la nuova composizione del capitale sociale intervenuta a seguito dell’emissione di complessive 6.966.934 nuove azioni ordinarie, resa nota lo scorso 18 – 24 gennaio e 1° febbraio, a fronte delle richieste di conversione del prestito obbligazionario convertibile riservato a Nice & Green.
Positiva anche PLC (+1,5%).
Infine, PLT Energia, holding di partecipazioni attiva nel mercato dell’energia rinnovabile, tra le varie opzioni strategiche starebbe valutando il possibile ritorno alla quotazione a Piazza Affari, probabilmente sul segmento Star, dopo il delisting dall’Aim Italia (oggi Euronext Growth Milan) nell’aprile del 2019 a seguito dell’OPA lanciata dalla famiglia Tortora, che già controllava indirettamente la società.