Mercati – Europa negativa, Piazza Affari a -1,2% con focus su Banco Bpm

Borse europee in rosso, in linea con i futures di Wall Street, all’indomani dei dati sull’inflazione statunitense che alimentano le possibilità di un inasprimento della stretta monetaria della Fed.

A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dell’1,2% in area 26.870 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%). Ribassi tra lo 0,3% e lo 0,6% anche per i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo i cali della seduta precedente.

Il balzo a sorpresa dei prezzi al consumo negli Usa (+7,5% annuo a gennaio) ha rafforzato l’ipotesi di una strategia più restrittiva da parte della banca centrale americana. Il “falco” Bullard della Fed di St. Louis sostiene la necessità di aumentare i tassi di un punto percentuale entro luglio, con un primo ritocco da mezzo punto a marzo. Una tesi che non convince altri membri del Fomc, più restii a modificare la strategia dell’istituto.

Il report sull’inflazione ha innescato un appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasury, spingendo il decennale sopra il 2% per la prima volta dal 2019 mentre il biennale ha registrato la maggiore impennata giornaliera dal 2009.

La politica monetaria resta al centro dell’attenzione anche in Europa, dove Christine Lagarde ha ribadito l’approccio cauto per non compromettere la ripresa e il capo economista Bce Philip Lane ha confermato che l’inflazione record dell’eurozona è destinata a diminuire senza bisogno di misure più restrittive.

Ieri la Commissione europea ha previsto un aumento dei prezzi dal 2,6% nel 2021 al 3,5% nel 2022, per poi rallentare all’1,7% l’anno prossimo, ritoccando le stime dello scorso autunno che prevedevano una crescita del 2,2% quest’anno e dell’1,4% nel 2023.

In Giappone, invece, la banca centrale è intervenuta per tenere sotto controllo i rendimenti obbligazionari, offrendo di acquistare un importo illimitato di obbligazioni a tasso fisso nella seduta di lunedì, in quanto oggi i mercati sono rimasti chiusi per festività in Giappone.

Sul Forex il dollaro consolida i guadagni registrati ieri nei confronti delle altre valute. L’EUR/USD scambia poco sotto quota 1,14 a 1,1395 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si mantiene in area 116. Sterlina in area 1,356 dopo i dati sul Pil del Regno Unito, in espansione al ritmo più veloce dalla Seconda guerra mondiale nel 2021.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 91,9 dollari e il Wti (+0,6%) a 90,4 dollari, avviandosi comunque ad archiviare la prima settimana in calo dopo sette di rialzi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 165 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo all’1,92%. Intanto, nelle aste di stamani, il Mef ha collocato titoli per un ammontare complessivo di 7,75 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap arretrano soprattutto Banca Mediolanum (-4%), Italgas (-2,9%) e Diasorin (-2,4%). In controtendenza Saipem (+1,3%), resistono Leonardo (+0,3%) e Cnh (+0,2%). In rosso Unipol (-1,2%), dopo la pubblicazione mercati dei risultati preliminari 2021. Non fa prezzo Banco Bpm in scia ai nuovi rumor speculativi di M&A, con il possibile lancio di un’Opa da parte di Unicredit (-0,8%).