“Gli interessi di terzi non mi stupiscono verso una banca che ha il nostro posizionamento, i nostri risultati, la nostra capacità di proiettarsi nel futuro con i risultati che abbiamo presentato”.
Lo ha affermato Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, a margine dell’Assiom Forex tenutosi lo scorso sabato a seguito delle indiscrezioni (riportate da Il Messaggero) su un possibile interesse (con potenziale Opa) da parte di UniCredit per l’istituto di piazza Meda.
“Certamente valiamo di più. Siamo appena usciti da un percorso di ristrutturazione, abbiamo presentato un piano aggressivo, abbiamo iniziato ad avere qualche riscontro ma pensiamo che il mercato non abbiamo completamente riconosciuto quello che è il nostro percorso, sta solo incominciando a riconoscere quello che è un percorso che ci porterà molto più avanti”, ha aggiunto il manager.
“Abbiamo davanti un percorso di crescita standalone molto importante che non è ancora pienamente valorizzato. Noi non sappiamo niente, non abbiamo ricevuto nulla. Siamo molto contenti di come la banca sta andando”, ha proseguito l’Ad.
“Il mercato ci sta cominciando a riconoscere le aspettative che abbiamo sul piano e i numeri del 2021 confermano che il piano è realizzabile. Pensiamo di avere ancora un percorso da fare in Borsa molto importante, abbiamo davanti un percorso di crescita standalone molto importante che non è ancora a pieno valorizzato, inizia a essere valorizzato”, ha poi precisato Castagna.
“Noi abbiamo cercato in passato di avere una possibilità di verifica di consolidamento anche perché riteniamo che per questo Paese sia bene avere più gruppi bancari solidi che finanzino l’economia soprattutto alla vigilia del Pnnr e considerando il sistema produttivo italiano caratterizzato dalle piccole e medie imprese. Però noi come lavoro facciamo quello di far crescere la banca e di far crescere il valore della banca per i nostri azionisti”, ha spiegato poi Castagna a Radiocor al termine dell’evento.
“È il mercato che determina quelle che sono le aspettative e la capacità di ogni banca. Il mio ruolo è far capire al mercato che questa banca ha enormi opportunità davanti e si sta avviando a dei risultati dichiarati nel piano che penso diano una grande prospettiva di crescita del nostro titolo”, ha aggiunto ancora il Ceo.
Sulla questione è intervenuto anche Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm, dichiarando alla stampa: “Tuttora io non so nulla di questa vicenda, quindi sì”, esprimendo sorpresa per i rumor.
In merito all’intensificarsi dei contatti con i soci a seguito dei suddetti rumor, il presidente ha affermato: “Abbiamo contatti ricorrenti, ma nulla nelle ultime ore. Abbiamo un dialogo costante con i soci, naturale, nella fisiologia, ma nulla di specifico” su tale questione.
Banco Bpm è a tutti gli effetti una public company, senza uno zoccolo duro di azionisti, riportano Il Sole 24 Ore e MF.
Secondo indiscrezioni riportate da MF, sul dossier per conto di UniCredit ci sarebbero già banche d’affari, citando le americane Morgan Stanley e JP Morgan e l’italiana Mediobanca.
Banco Bpm dal canto suo, si sta avvalendo da tempo della consulenza di Lazard e Citigroup, riferisce il giornale, anche se, in caso di Opa, il pool di advisor potrebbe essere allargato.
MF ha parlato anche della potenziale convocazione di un cda straordinario da parte di UniCredit (ieri domenica 13 febbraio o oggi lunedì 14 febbraio) per esaminare il possibile deal, anche se un portavoce della banca di piazza Gae Aulenti ha precisato lo scorso venerdì “che non è stata convocata alcuna riunione straordinaria del consiglio di amministrazione”.
“Nell’ambito della propria attività e in coerenza con il piano strategico 2022-2024, UniCredit continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto”, ha aggiunto il portavoce.
Sempre lo scorso venerdì, secondo quanto riportato da Radiocor e MF, in relazione alla potenziale Opa di UniCredit su Banco Bpm, fonti vicine all’istituto di Piazza Meda hanno spiegato che la banca “non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito”.
Diversi operatori di mercato ritengono che il deal avrebbe però solidi razionali, poiché rafforzerebbe la presenza di UniCredit una regione importante come la Lombardia.
Il dossier UniCredit-Banco Bpm sarebbe sotto la lente della BCE, ha scritto la Stampa domenica, senza dare dettagli. Sembra sia stato coinvolto “per le prime esercitazioni” sull’eventuale offerta Roberto Cappelli, legale dello studio Rccd, secondo Il Messaggero di sabato.