Fervi – Un player di riferimento a livello europeo del settore MRO

Il Gruppo emiliano conferma la propria strategia mirata a consacrarsi come leader nel campo della MRO, accelerando ulteriormente il percorso di crescita attraverso un mix di sviluppo organico e per linee esterne. Un processo che ha evidenziato un significativo balzo in avanti grazie alla recente acquisizione di Rivit, il cui consolidamento porterà a regime i ricavi oltre i 50 milioni. Il 2021 si è chiuso con un aumento del fatturato del 45%, ponendo le basi per un ulteriore crescita quest’anno nonostante il permanere dell’incertezza dal lato della supply chain.

Fervi è un’azienda attiva nel settore della MRO (Materials, Repair and Operations) distinguendosi come un punto di riferimento nello scenario europeo per la ricerca, progettazione, produzione e distribuzione di macchine utensili e utensileria conformi ai più alti requisiti di qualità e affidabilità.

Il Gruppo si propone come fornitore di prodotti più adeguati, funzionali e sicuri, ai lavoratori dell’industria e dell’artigianato per migliorare concretamente la produttività e la qualità del loro lavoro quotidiano.

Un impegno riassumibile nella mission di “progettare e produrre, ricercare e selezionare, distribuire Macchine utensili e Utensileria con il miglior rapporto qualità-prezzo, garantendo standard qualitativi di sicurezza e di servizio superiori alla media dei concorrenti diretti”.

Sin dall’Ipo del 2018, il management ha varato una strategia di crescita basata su un mix di sviluppo organico ed M&A, con l’obiettivo di creare un gruppo leader nel settore a livello continentale.

Un processo che ha registrato una ulteriore accelerazione con la recente acquisizione di Rivit, che ha consentito un significativo balzo dimensionale con un fatturato consolidato pro-forma di oltre 50 milioni.

Un’operazione in seguito alla quale la società ha voluto rafforzare l’immagine di Fervi Group, un’entità che racchiude quattro aziende ben distinte e identificabili (Fervi, Vogel Germany, Riflex e appunto Rivit) ma che lavorano in stretta sinergia e coordinamento.

I dati preliminari 2021 hanno evidenziato ricavi pari a circa 38 milioni, segnando un incremento del 45% rispetto al 2020 e del 32% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019 e con una buona tenuta della marginalità nonostante le difficoltà dal lato della supply chain.

Il Presidente e Ceo, Roberto Tunioli, illustra le priorità strategiche

“Proseguire il percorso di crescita organica e per linee esterne, ampliare ulteriormente e razionalizzare l’offerta prodotto, accelerare il processo di integrazione della neo-acquisita Rivit”.

Sono queste le priorità strategiche individuate dal Presidente e Amminisratore delegato, Roberto Tunioli, con l’obiettivo di “creare un gruppo che sia un player di riferimento in Italia e in Europa nel settore MRO (maintenance, repair and operations)”.

Proprio nell’ottica di rafforzare l’immagine dell’azienda a livello continentale, alla fine dello scorso anno è stato presentato un nuovo concetto di Fervi Group con un nuovo logo che si stacca da quello originario Fervi, che resterà ad accompagnare l’offerta commerciale del prodotto Fervi.

“L’idea è quella di creare un ‘cappello’ sotto il quale si muoveranno in maniera indipendente ma coordinata le quattro società del Gruppo (Fervi, Rivit, Vogel Germany e Riflex). Prodotti e marchi diversi ma riconducibili ad un’unica realtà”.

La direzione intrapresa dal management è infatti quella di unire saldamente le professionalità e le competenze di tutte le realtà che compongono il Gruppo, ognuna dedicata a specifiche linee di prodotto ma che lavorano in stretto coordinamento.

L’ampliamento dell’offerta

Come detto, quindi, la prima priorità del Gruppo è quella di continuare nel processo già avviato di creazione di un gruppo che sia un player di riferimento a livello europeo nel settore MRO, accelerando la crescita del know-how tecnico e della digital-transformation dei servizi per offrire ai propri clienti un supporto sempre all’avanguardia e in grado di sostenerli nel loro business quotidiano.

Un percorso che passa attraverso la conferma di una strategia basata su un mix di sviluppo organico e per linee esterne, ampliando ulteriormente e razionalizzando l’offerta di prodotto.

“Nelle scorse settimane abbiamo presentato un nuovo catalogo, a cui si aggiunge quello della neo-acquisita Rivit con le sue 40.000 referenze, mantenendo l’obiettivo di raddoppiare il numero di referenze ogni cinque anni” dichiara Guido Greco che, dopo 10 anni in carica come Direttore Generale di Fervi, è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rivit.

“Lavoriamo sempre sul rafforzamento della gamma perché è un aspetto fondamentale per continuare a rendere appetibili i prodotti delle varie società del gruppo sul mercato, attraverso un ampliamento dell’offerta disponibile sia in ambito di categoria merceologica che di consolidamento delle linee attuali”.

In particolare, il management sta procedendo a una razionalizzazione di tutti i cataloghi delle aziende del Gruppo sia da un punto di vista di omogenizzazione della gamma per evitare sovrapposizioni, ma anche per fare in modo che tutti i prodotti possano essere presentati ai rispettivi clienti sulla base delle esigenze specifiche.

“La direzione intrapresa è quella di un’armonizzazione dell’offerta cercando di avere dei marchi ben individuabili delle società del Gruppo, mantenendo al contempo una sorta di indirizzo comune” spiega Greco.

L’integrazione di Rivit 

Il processo di creazione di un player di riferimento del settore ha poi registrato una significativa accelerazione con l’acquisizione di Rivit, la più grande mai realizzata da Fervi, finalizzata nel settembre 2021.

Al fine di velocizzare l’integrazione della nuova realtà, Guido Greco è sato nominato Amministratore delegato e Direttore Generale di Rivit, in modo da rendere quanto più possibile efficiente ed efficace il matrimonio tra le due aziende principali del Gruppo (Fervi e appunto Rivit).

Rivit, pagata 17,55 milioni, è una società specializzata nella fornitura di sistemi di fissaggio, utensili e macchine per l’assemblaggio e la deformazione della lamiera che, nei piani del management, permetterà di sfruttare sinergie commerciali e di prodotto.

“Oltre a rivolgersi al segmento della rivendita tradizionale, nel quale già operiamo, l’offerta di Rivit è destinata anche al settore industriale e dell’edilizia” spiega Greco. “Contiamo quindi di far leva sulla rete vendita consolidata della neo acquisita per proporre i nostri prodotti anche in due nuovi canali dove non eravamo presenti”.

A ciò si aggiunge l’opportunità da rafforzare la presenza internazionale del Gruppo, sia nei paesi dove Rivit è presente con società controllate (Marocco e India), sia tramite i distributori attivi in 60 paesi, in larga parte complementari a quelli attuali di Fervi.

“Con questa acquisizione abbiamo notevolmente accelerato i piani di crescita presentati in sede di Ipo nonostante gli effetti della pandemia a livello globale, avendo ora davanti prospettive ancora più interessanti con il progressivo ritorno alla normalità”.

Il track record di successo nel M&A

Quest’ultima operazione conferma come l’attività di M&A continui a ricoprire un ruolo fondamentale nella strategia di Fervi, puntando ad acquisizioni in grado di migliorare la value proposition lungo le tre direttici di prodotto, canale, mercato.

“La massa critica raggiunta da Fervi consente di guardare potenziali target di sempre maggiori dimensioni, continuando a valutare opportunità sempre in un’ottica di non fare turnaround. Puntiamo a rilevare aziende sane e in salute che possano da subito contribuire alla crescita complessiva del Gruppo” conferma il Direttore Generale.

Il tutto potendo contare su un track record di successo nel M&A che dal 2018, anno della quotazione a Piazza Affari, ha visto la società finalizzare diverse operazioni nonostante le difficoltà connesse all’emergenza pandemica che hanno caratterizzato gli ultimi due anni.

Oltre all’acquisizione del distributore spagnolo Sitges nel 2018, di Vogel Germany nel 2019 e, più di recente, della sopra citata Rivit, lo scorso settembre Fervi ha anche rilevato il 5,4% delle quote della società Esales per la distribuzione online dei prodotti del Gruppo, con particolare focus sui mercati esteri.

Esales è un distributore digitale focalizzato sul B2B di attrezzatura professionale per il mercato MRO che ha avviato la propria attività tramite il portale di proprietà Mister Worker, il cui marchio è registrato ad oggi in oltre 40 paesi.

“Questa operazione ci permette di entrare direttamente nel mondo digitale, nel quale indirettamente siamo già presenti da anni sia tramite i portali internazionali generalisti (Amazon) e specializzati (ManoMano) sia tramite i nostri rivenditori che hanno nel tempo sviluppato i propri siti di e-commerce”.

“La partnership con Mister Worker ha tuttavia un respiro strategico molto più ampio, poiché il focus del portale è principalmente B2B con una presenza preponderante all’estero e con opportunità di crescita legate al connubio dei marchi del Gruppo con il marchio Mister Worker.”

L’attenzione alle tematiche ESG

Altro aspetto importante da sottolineare è l’attenzione posta sulle tematiche ESG, divenuto un punto di attenzione costante a corollario di tutta quella che è la strategia specifica sull’operatività del business.

Recentemente, Fervi ha ottenuto la prestigiosa Certificazione ESG, a rinnovo triennale, con rating A, rilasciata dall’ente accreditato Certification, che valuta la sostenibilità aziendale per quanto riguarda ambiente, lavoratori e governance.

Mettendo a frutto un percorso orientato ad incrementare la qualità e la sostenibilità in tutti gli ambiti produttivi, l’azienda ha puntato negli anni in particolare su 5 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs): acqua pulita e servizi igienico-sanitari, lavoro dignitoso e crescita economica, imprese innovazione e infrastruttura, consumo e produzioni responsabili, e vita sulla terra.  

Avendo attivato misure come la raccolta differenziata, l’utilizzo di strumenti a basso consumo energetico e impianti fotovoltaici, l’ottimizzazione della logistica e la riduzione dei consumi idrici, il Gruppo Fervi aveva già ottenuto la certificazione ISO 14001 su tutto il sistema di gestione ambientale, oltre alla ISO 9001 relativa al Sistema di Gestione della Qualità che regola i controlli e verifica la qualità dei prodotti prima della loro immissione sul mercato. A queste si aggiunge anche la certificazione ISO 45001 per la sicurezza sul lavoro.

“Lo stesso processo è già stato avviato sulla Rivit con l’obiettivo di acquisire queste certificazioni entro il 2022 attraverso l’implementazione di diverse iniziative trasversali, a conferma della direzione intrapresa come Gruppo”.

I risultati 2021: record storico dei ricavi

A livello di risultati, “il 2021 è stato un anno eccezionale per tutte le società del Gruppo, con il record storico di ricavi in Vogel Germany, in Fervi e nella stessa Rivit, seppure consolidata solo a partire dal quarto trimestre” dichiara Greco.

Nel dettaglio, secondo i dati preliminari, lo scorso anno il fatturato si è attestato a circa 38 milioni, segnando un incremento del 45% rispetto al 2020 e del 32% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.

Il contributo della neo-acquisita Rivit è stato di 5,8 milioni, ma considerando i ricavi dei dodici mesi pari a circa 22,2 milioni, il valore complessivo dei ricavi consolidati del Gruppo Fervi sarebbe pari a 54,4 milioni.

Il tutto “evidenziando una buona tenuta della marginalità nonostante le ben note criticità sul lato della supply chain, dall’aumento dei costi delle materie prime a quello esorbitante dei trasporti, anche grazie a una politica tempestiva di incremento dei prezzi di listino”.

In particolare, “siamo soddisfatti di essere riusciti a mantenere elevati livelli di volumi di vendita a dispetto dell’estrema difficoltà nel reperimento di materiali, facendo leva su dei consolidati rapporti storici con i nostri partner che ci hanno consentito di minimizzare l’impatto dello shortage di forniture”.

L’outlook 2022

Il tema delle criticità a livello di supply chain resta centrale anche per quanto riguarda il 2022, riducendo la visibilità sui prossimi mesi soprattutto in merito alla disponibilità dei materiali e i tempi di consegna.

“Abbiamo fatto le nostre valutazioni previsionali in maniera abbastanza prudenziale, considerando che il trend di crescita dei costi delle materie prime e dei trasporti sembra ormai aver raggiunto il suo picco”.

“L’auspicio è che dopo la recente impennata dei prezzi nel corso dell’anno possa cominciare un trend discendente, che consenta un ulteriore miglioramento della marginalità insieme all’incremento dei volumi”.

Se da una parte, infatti, permane l’incertezza dal lato dell’offerta, dall’altra la domanda continua a mantenersi su buoni livelli, “con un trend positivo proseguito anche a gennaio per tutte le società del Gruppo a ritmi sostenuti”.

Il 2022 beneficerà, inoltre, del consolidamento di Rivit per l’intero esercizio, con le maggiori dimensioni che consentiranno di sfruttare le economie di scala e le sinergie commerciali, alleggerendo al contempo i costi attraverso una razionalizzazione della struttura.

Titolo con caratteristiche Value e Growth e tendenza del settore

“Riteniamo che il titolo Fervi abbia in sé le caratteristiche di un titolo Value, grazie alla costanza nella distribuzione di dividendi con percentuali incrementali di anno in anno – da 0,15 Euro per azione nel 2018 a 0,26 nel 2021 (+73% in 4 esercizi con un dividend yield passato da 1,04% a 2,24%)”.

“Allo stesso tempo si configura come titolo Growth, grazie al programma di crescita per linee esterne ed il track record che dimostra la capacità del management nell’execution di acquisizione e successiva integrazione” aggiunge Greco.

Da sottolineare come il settore di riferimento si presti ad operazioni di aggregazione, come dimostrato dalle recenti operazioni annunciate dai vari players internazionali: Advent che ha acquistato Brammer UK – in precedenza quotata alla Borsa di Londra – e successivamente Rubix, punto di riferimento francese nel settore dell’MRO.

Infine, KKR che ha rilevato la giapponese Hikoki, fra i leader mondiali nella produzione di elettroutensili, a cui si aggiunge la recentissima acquisizione da parte di HIG Europe di Berardi Bulloneria, storico marchio italiano del settore.

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