Generali – Guarda ad Europa e Asia per accelerare la crescita

Le aree di maggior interesse per la crescita di Generali continuano a essere l’Europa e l’Asia, in particolare India, Malesia, Thailandia e Cina.

“Il nostro group ceo Philippe Donnet ha spiegato comunque che, se si presentasse l’occasione giusta, il gruppo è pronto a ricorrere a mezzi straordinari, mentre i 2,5-3 miliardi messi a budget rappresentano un trend di continuità rispetto al passato. Vogliamo continuare a crescere in maniera disciplinata e profittevole, come abbiamo fatto negli ultimi tre anni, guardando soprattutto ad Europa e Asia”, ha spiegato in un’intervista rilasciata a MF Massimiliano Ottochian, responsabile M&A del gruppo assicurativo.

“Le aree di maggior interesse continuano ad essere l’Europa e l’Asia. Con le acquisizioni degli ultimi anni siamo già diventati la seconda compagnia danni, sia in Portogallo sia in Grecia. Siamo già oggi une delle principali compagnia nell’Europa dell’Est, con posizioni di leadership in Polonia, Repubblica Ceca e Serbia. Mercati che continuano ad avere ampi margini di ulteriore sviluppo”, ha aggiunto il manager.

“Siamo focalizzati sull’India, come dimostra l’operazione siglata con Future. Se si presentassero altre occasioni di partnership nel Paese saremmo pronti a valutarle. È un mercato molto promettente e ci aspettiamo una crescita a doppia cifra per diversi anni, non a caso siamo stati la prima compagnia estera ad usufruire della nuove regole per aumentare la presa sulla nostra joint venture. Anche la Malesia e la Thailandia sono mercati che ci interessano e poi, ovviamente la Cina dove abbiamo una partnership con il colosso nazionale China National Petroleum Corporation”, ha precisato Ottochian.

In merito alla Cina, il responsabile M&A di Generali ha spiegato che si tratta di “un mercato con alti tassi di crescita ma anche piuttosto rischioso. A dominarlo sono soprattutto le banche che hanno dimensioni enormi. Per sviluppare alleanze bancassicurative servirebbero grandi investimenti ma come le dicevo noi siamo molto attenti al rischio, non vogliamo crescere a tutti i costi. L’alternativa potrebbe essere quella di ampliare la capacità distributiva con i nostri attuali partner di China National Petroleum Corporation. Tutte opzioni aperte che saranno attentamente valutate”.

Quanto all’Italia, il manager ha ricordato che “grazie all’acquisizione di Cattolica siamo diventati la prima compagnia danni in Italia, con la possibilità di ottenere notevoli sinergie, e lo abbiamo fatto senza aumentare il prezzo dell’Opa, in un momento in cui alla gran parte delle offerte pubbliche seguiva poi un rilancio”.

In riferimento al risparmio gestito, il manager ha riportato: “Anche in questo caso continueremo a muoverci nel segno della continuità con gli ultimi tre anni, guardando a boutique e gestori specializzati, allargando il raggio d’azione anche al Regno Unito e agli Stati Uniti, mercati di riferimento quando si parla di asset management”.