Mercati – Piazza Affari risale dai minimi ma resta in rosso (-2,3%)

Le borse europee riducono le perdite ma rimangono nettamente in ribasso, frenate dalle tensioni in Ucraina nonostante lievi spiragli di ottimismo dalla diplomazia. Il Ftse Mib di Milano cede il 2,3% in area 26.320 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-2,6%), il Dax di Francoforte (-2,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,3%) e il Ftse 100 di Londra (-1,5%). A Wall Street, avvio debole per Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,3%) e Nasdaq (-0,3%).

Il presidente russo Putin ha supportato la proposta del ministro degli Esteri Sergei Lavrov di proseguire i colloqui con gli Usa e i suoi alleati, allentando lievemente i timori delle ultime ore, anche se la preoccupazione rimane forte. Nel frattempo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Kiev e domani dovrebbe volare a Mosca per dare seguito agli sforzi diplomatici.

In precedenza, i ministri delle Finanze del G7 hanno reso noto di essere pronti a imporre “entro brevissimo tempo” sanzioni economiche e finanziarie con “conseguenze massicce e immediate sull’economia russa” in caso di aggressione militare contro l’Ucraina.

L’escalation di tensioni geopolitiche ha acuito il clima di incertezza che ha attanagliato i mercati nelle ultime settimane, per via delle persistenti pressioni inflazionistiche e dell’intenzione, da parte delle banche centrali, di rimuovere progressivamente gli stimoli monetari.

A tal proposito, James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, ha ribadito la necessità di agire repentinamente per contrastare l’aumento dei prezzi, ribadendo il proprio supporto ad un incremento dei tassi di interesse pari a 50 punti base già a marzo.

Nei prossimi giorni l’attenzione si sposterà sui dati americani relativi ai prezzi alla produzione, le minute del Fomc e gli interventi di alcuni esponenti della banca centrale americana, mentre oggi è previsto uno speech di Christine Lagarde, numero uno della Bce.

Il tutto, considerando che un peggioramento della situazione in Ucraina potrebbe causare interruzioni delle forniture di energia russa e grano ucraino, alimentando i rincari ed inasprendo ulteriormente l’inflazione.

Sul Forex l’euro/dollaro arretra a 1,131 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 115,5. Tra le materie prime rifiatano le quotazioni del greggio dopo aver raggiunto i livelli del 2014, con il Brent (-0,9%) a 93,6 dollari e il Wti (-0,8%) a 92,4 dollari.

Rendimenti in calo sull’obbligazionario, dove lo spread Btp Bund si attesta a circa 167 punti base, con il tasso del decennale italiano poco sopra l’1,9%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate le vendite investono soprattutto Unicredit (-4,5%), Bper (-4,4%) e Iveco (-4,4%), mentre viaggiano in controtendenza Snam (+1,4%), sostenuta dall’aumento dei prezzi del gas, Inwit (+1,4%) e Unipol (+0,6%).