Nell’ultima seduta il Ftse Mib ha chiuso in ribasso del 2% a 26.415 punti, mentre il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha registrato il -1,8% rispetto al -1,9% del corrispondente indice settoriale europeo.
Le borse europee riducono le perdite rispetto all’inizio delle contrattazioni ma chiudono nettamente in ribasso, frenate dalle tensioni in Ucraina nonostante lievi spiragli di ottimismo dalla diplomazia.
Il presidente russo Putin ha supportato la proposta del ministro degli Esteri Sergei Lavrov di proseguire i colloqui con gli Usa e i suoi alleati, allentando lievemente i timori delle ultime ore, anche se la preoccupazione rimane forte. Nel frattempo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Kiev e domani dovrebbe volare a Mosca per dare seguito agli sforzi diplomatici.
In precedenza, i ministri delle Finanze del G7 hanno reso noto di essere pronti a imporre “entro brevissimo tempo” sanzioni economiche e finanziarie con “conseguenze massicce e immediate sull’economia russa” in caso di aggressione militare contro l’Ucraina.
L’escalation di tensioni geopolitiche ha acuito il clima di incertezza che ha attanagliato i mercati nelle ultime settimane, per via delle persistenti pressioni inflazionistiche e dell’intenzione, da parte delle banche centrali, di rimuovere progressivamente gli stimoli monetari.
A tal proposito, James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, ha ribadito la necessità di agire repentinamente per contrastare l’aumento dei prezzi, ribadendo il proprio supporto ad un incremento dei tassi di interesse pari a 50 punti base già a marzo.
Nei prossimi giorni l’attenzione si sposterà sui dati americani relativi ai prezzi alla produzione, le minute del Fomc e gli interventi di alcuni esponenti della banca centrale americana.
Il tutto, considerando che un peggioramento della situazione in Ucraina potrebbe causare interruzioni delle forniture di energia russa e grano ucraino, alimentando i rincari ed inasprendo ulteriormente l’inflazione.
Tornando a Piazza Affari, in rosso l’intero settore auto. Tra le big in particolare arretrano Iveco e Cnh (-3,9%). A seguire Pirelli (-2,6%), Stellantis (-2,6%) e Ferrari (-0,6%).
Perdono terreno Piaggio (-2,1%) e Brembo (-1,1%) tra le mid cap, mentre nel segmento delle small cap arretra in particolare Immsi (-3,6%).