Bper – Titolo sugli scudi (+3,9%) dopo l’operazione Carige

Bper in spolvero a Piazza Affari dopo l’accordo raggiunto con il FITD per rilevare l’80% del capitale di Carige. Intorno alle 11:00 il titolo registra uno scatto del 3,9% a 2,06 euro, mentre l’indice di settore guadagna il 2 per cento.

Bper ha sottoscritto il contratto di acquisizione di una partecipazione di controllo, pari a circa l’80% del capitale, di Carige detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e dallo Schema Volontario di Intervento (SV). Il Fitd, lo scorso 10 gennaio, aveva concesso a Bper un periodo di esclusiva fino ad oggi 15 febbraio.

Il contratto, sottoscritto all’esito dell’attività di due diligence confirmatoria condotta da Bper su Carige, ricalca le principali condizioni già presenti nell’offerta non vincolante presentata lo scorso 9 gennaio.

In particolare è stato confermato:

  • il corrispettivo, pari a 1 euro, per l’acquisizione dell’intera partecipazione detenuta dai soci venditori;
  • il versamento in conto capitale in Carige di un contributo pari a 530 milioni da parte del FITD, al closing dell’operazione.

Si prevede che il closing, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari e di legge, si perfezioni entro il 30 giugno 2022, al fine di consentire a Bper di beneficiare della conversione delle Deferred Tax Assets (DTA) per perdite fiscali di Carige in crediti d’imposta. Dote che, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, potrebbe valere circa 370 milioni.

A valle del closing, Bper promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle restanti azioni Carige al prezzo di 0,80 euro.

Si conferma la forte valenza strategica e industriale dell’operazione che consentirà al gruppo Bper di crescere in territori ad oggi limitatamente presidiati, consolidando il proprio posizionamento competitivo e rafforzando la prospettiva di creazione di valore per i propri stakeholder.

Per effetto del deal, Bper riesce ad accrescere la base clienti del 20% grazie agli oltre 800 mila clienti di Carige, Bper, superando quota 5 milioni, mentre gli attivi totali saliranno oltre 155 miliardi.

“Abbiamo portato a termine un’operazione di cui sono soddisfatto perché è definitiva: Bper è una banca territoriale in crescita, solida ed è quella che fornisce adeguate garanzia anche sul piano occupazionale”, ha affermato in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore il presidente del FITD, Salvatore Maccarone, commentando l’operazione.

L’approvazione del deal sarà ora sottoposta al vaglio delle autorità competenti, Antitrust e BCE (che auspicava una business combination per la banca ligure), a cui Bper chiederà l’autorizzazione a detenere la quota di controllo.

Fino al closing, riferisce il Sole 24 Ore, Carige sarà gestita secondo ordinaria amministrazione mentre un comitato operativo congiunto con Bper agevolerà l’integrazione nel gruppo modenese, che sarà finalizzata entro l’anno.

Dell’operazione beneficerà anche Unipol, primo azionista di Bper con il 18,9% del capitale e che ha in essere con il gruppo una partnership nella bancassurance, che potrà ampliare bacino di clientela a cui offrire i propri prodotti assicurativi.

Diversi quotidiani ipotizzano che ora Bper, nella potenziale ottica della creazione di un terzo polo, potrebbe guardare a Banca Popolare di Sondrio, di cui la stessa Unipol è il primo azionista con il 9 per cento. MF ipotizza che Unipol potrebbe decidere di portare la quota oltre il 10% e il Corriere della Sera addirittura di oltre il 20%, ma servirebbe il via libera preventivo da parte di BCE.

La trasformazione di Banca Popolare di Sondrio in Spa “avverrà adesso e il management ragionerà su quali alternative poter proporre ai suoi azionisti”, aveva affermato Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, alla vigilia del cambio di governance dell’istituto valtellinese avvenuto lo scorso 29 dicembre 2021.