Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione continentale per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che a gennaio 2022 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una flessione del 22,1% rispetto al corrispondente mese del 2019 (ultimo anno pre-Covid).
Un dato che può essere interpretato positivamente, se si considera innanzitutto il contesto in cui è maturato. La diffusione della variante Omicron, a partire da dicembre, ha infatti comportato l’introduzione di nuove restrizioni che hanno limitato gli spostamenti, condizionando inevitabilmente il traffico aereo.
Ciononostante, le rotte effettuate sfiorano l’80% del primo mese del 2019, a dimostrazione di una tenuta non scontata del settore malgrado le preoccupazioni e le conseguenze innescate dalla nuova variante.
A questo si aggiungono due ulteriori elementi. Innanzitutto, il dato italiano si inquadra in uno scenario che ha visto il traffico europeo diminuire del 28% circa rispetto a gennaio 2019, quindi l’Italia risalta positivamente nel confronto.
Inoltre, il traffico di rotta (in termini di unità di servizio) mostra un valore più che raddoppiato rispetto al corrispondente mese del 2021 (474.553 vs 202.250), confermando il trend di ripresa nonostante le difficoltà impreviste.
Ricordiamo che l’aggregato complessivo del 2021 ha evidenziato una riduzione del 42,4% rispetto al full year 2019, mentre il mese di dicembre 2021 si è chiuso con un -13,1%, dopo il -12,8% di novembre (miglior risultato da inizio pandemia).
Nel complesso, osservando anche il miglioramento dei dati sui contagi e le ricadute positive sui viaggi, sembra ipotizzabile un graduale miglioramento nel corso del 2022, in continuità con quanto riscontrato negli ultimi mesi.
Si segnala infine che per Enav le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico. Il traffico di rotta, come detto, è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile.
Grazie ad uno schema normativo che ripartisce con estrema precisione il rischio tra Enav e le aviolinee, l’esposizione di Enav al rischio traffico viene ridotta al minimo. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.