A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in rialzo (+2,1%) a 26.967 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha terminato gli scambi a +2%, rispetto al +2,3% del corrispondente indice europeo.
Il parziale ritiro delle truppe russe dai confini e il proseguimento dei colloqui diplomatici fanno ben sperare per una soluzione pacifica dei contrasti in Ucraina, consentendo ai listini azionari di recuperare terreno dopo la debacle della seduta precedente. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha precisato che non si tratta di veri e propri segnali di de-escalation, ma ha comunque parlato di “ragioni di cauto ottimismo”.
Il focus di ieri è stato anche sui dati macro, e in particolare sul report americano che ha evidenziato una crescita oltre le attese dei prezzi alla produzione nel mese di gennaio (+1% mensile e +9,7% annuo), rinnovando le preoccupazioni legate all’elevata inflazione e alla prospettiva di un minor supporto all’economia dalla politica monetaria.
Negli ultimi giorni il membro del Fomc James Bullard ha ribadito la necessità di intervenire al più presto per contrastare l’aumento dei prezzi e si è detto favorevole ad un ritocco dei tassi di 50 punti base a marzo, mentre altri membri manifestano una maggior cautela. Il tutto in attesa delle minute relative all’ultimo meeting della banca centrale a stelle e strisce, in uscita questa sera.
Dall’agenda macroeconomica è giunto anche l’indice Zew di febbraio sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi, in aumento (meno delle previsioni) a 54,3 punti dai 51,7 punti di gennaio, a testimonianza del miglioramento del sentiment man mano che vengono allentate le restrizioni introdotte per arginare la pandemia.
La seconda lettura relativa al Pil dell’eurozona del quarto trimestre 2021 ha confermato invece quanto emerso nella prima stima, con aumento congiunturale dello 0,3% e un’espansione del 4,6% su base annua, rispetto al +2,3% trimestrale e +2,2% tendenziale dei tre mesi precedenti.
A Piazza Affari bene Buzzi Unicem (+3%), poco più staccata Interpump (+1,5%), all’indomani della diffusione dei risultati preliminari 2021 e dopo aver chiuso la seduta di ieri con un -5,3%.
All’indomani dei conti, Banca Akros ha alzato la raccomandazione sul titolo da ‘neutral’ ad ‘accumulate’.
Nel complesso i giudizi degli analisti su Interpump raccolti da Bloomberg si dividono in 2 ‘buy’, 6 ‘hold’ e 0 ‘sell’, con un target price medio a dodici mesi di 61,53 euro pari a un potenziale upside di oltre il 30% rispetto ai prezzi attuali. Da inizio anno il titolo ha perso circa il 27%.
Tra le mid cap spiccano Ariston (+4,3%), Biesse (+2,6%) ed El.En (+2,5%), mentre nel segmento delle small cap in evidenza Irce (+9,6%), Intek Group (+7,4%), Ambienthesis (+5,5%) e Piovan (+5,3%).
Somec (+0,6%) ha completato l’acquisto del 100% di GICO.