Mercati – Oscillano intorno alla parità, focus su Ucraina e politica monetaria

Andamento incerto per le borse europee, con gli operatori intenti a valutare gli ultimi sviluppi sul fronte delle tensioni geopolitiche e le prossime mosse delle banche centrali.

Il Ftse Mib di Milano scambia poco sotto la parità (-0,1%) in area 26.930 punti. Poco mossi anche il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%), così come i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i guadagni della vigilia.

Lo stallo tra Russia e Paesi occidentali sulla situazione in Ucraina continua a innervosire i mercati, nonostante gli spiragli di ottimismo emersi ieri dopo il ritiro di alcune truppe e le dichiarazioni concilianti dal Cremlino.

Allo stesso tempo, si attendono maggiori indicazioni dalla politica monetaria, con la prospettiva di un prossimo ritiro più o meno rapido degli stimoli in alcune regioni.

I riflettori sono puntati soprattutto sulla Fed, in attesa delle minute relative all’ultima riunione della banca centrale americana, in uscita stasera. I verbali contribuiranno a formulare le aspettative sul ritmo dei rialzi dei tassi quest’anno e sull’avvio della riduzione del bilancio da parte dell’istituto di Washington.

Per quanto riguarda la Bce, il membro del consiglio direttivo Isabel Schnabel ha dichiarato che una discesa dell’inflazione sotto il 2% entro fine anno sembra sempre più improbabile e che è opportuno cominciare a ipotizzare una graduale normalizzazione della politica monetaria.

Focus anche sulla Bank of England dopo i dati relativi all’inflazione del Regno Unito, in accelerazione al 5,5% a gennaio. Dall’agenda macroeconomica sono giunti anche i numeri sulla produzione industriale dell’eurozona, in crescita oltre le attese a dicembre (+1,2% mensile e +1,6% annuo). In uscita oggi pomeriggio il rapporto di gennaio sulle vendite al dettaglio statunitensi.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,138 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso in area 115,7. Tra le materie prime riprendono a salire le quotazioni del greggio dopo il crollo della seduta precedente, con il Brent (+1,3%) a 94,5 dollari e il Wti (+1,2%) a 93,2 dollari al barile. I trader monitorano in particolare l’allentamento delle tensioni geopolitiche e il calo delle scorte americane, aspettando i dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sostanzialmente stabile a 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,95%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate si distinguono Saipem (+4,6%), Prysmian (+2,9%), Interpump (+2,8%) e Tenaris (+1,9%), quest’ultima prima della pubblicazione dei risultati. In calo Unicredit (-2,1%), Pirelli (-2%) e Intesa (-1,7%).