Mercati Usa – Previsto avvio debole, focus su crisi Ucraina e mosse banche centrali

I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,1-0,2%, preannunciando una partenza sotto la parità a Wall Street con gli investitori intenti a valutare l’evoluzione della crisi Ucraina e l’impatto dell’elevata inflazione sulla politica delle banche centrali.

Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, accelerando nel finale di seduta e terminando sui massimi intraday trainati dal settore tecnologico. Il Nasdaq ha guadagnato il 2,5%, lo S&P 500 l’1,6% e il Dow Jones l’1,2%.

Le tensioni geopolitiche tra la Russia e l’Occidente restano al centro del focus degli operatori, dopo che ieri Mosca ha annunciato il ritiro di migliaia di truppe dal confine ucraino e ribadito la volontà di trovare una soluzione diplomatica.

Il presidente Usa Joe Biden ritiene però che un’invasione resti un rischio concreto poiché le truppe russe rimangono in una “posizione minacciosa”, mentre le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, hanno di nuovo alimentato le preoccupazioni.

Per Stoltenberg, l’Alleanza atlantica non ha notato nessun segno chiaro di de-escalation sul terreno, anzi le truppe russe “sono aumentate non diminuite”, segnalando però l’apertura di Mosca al dialogo.

I mercati attendono inoltre questa sera la pubblicazione delle minute della Fed, che contribuiranno a formulare le aspettative sul ritmo dei rialzi dei tassi quest’anno e sull’inizio della riduzione del bilancio dell’istituto di Washington.

Sul fronte macro, infine, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a gennaio sono cresciute del 3,8% su base mensile, oltre il +2% previsto dagli analisti e rispetto al -2,5% del mese precedente (rivisto da -1,9%).

In uscita nel pomeriggio anche i dati sulla produzione industriale sempre di gennaio.