Banco Bpm resta al centro dell’attenzione del mercato in ottica M&A, mentre l’ipotesi di un potenziale interesse di UniCredit sembra essersi notevolmente raffreddata dopo i rumor circolati nei giorni scorsi.
Secondo indiscrezioni di stampa, il possibile progetto di Opa di UniCredit su Banco Bpm sarebbe finito in stand-by. In particolare, secondo Il Messaggero sarebbe stato proprio il rally delle azioni Banco Bpm il motivo per cui UniCredit avrebbe bloccato il suo progetto di offerta.
Secondo il quotidiano, l’istituto guidato da Andrea Orcel mirava a un deal attraverso uno scambio azionario, con un prezzo per Banco Bpm stimato in 4,5 euro per azione.
Tuttavia, dopo la recente corsa della banca di Piazza Meda a seguito delle indiscrezioni sul possibile interesse di UniCredit, non ci sarebbero più le condizioni per un’operazione del genere, soprattutto volendo confermare una remunerazione cumulata per gli azionisti di 16 miliardi entro il 2024, come previsto nel piano strategico.
Rumor riportati da MF, invece, riferiscono che la banca starebbe valutando la possibilità riprendere le interlocuzioni con Crédit Agricole (già tentate nell’autunno 2020 senza un nulla di fatto) per valutare una possibile integrazione in chiave difensiva rispetto alle possibile mire di UniCredit.
Il quotidiano, che dice che non ci sono al momento trattative formali con il gruppo francese, aggiunge che UniCredit al momento non vede più le condizioni per un blitz, anche se il dossier non sarebbe stato accantonato ma è difficile che entri nel vivo in tempi brevi. Il giornale cita poi voci di mercato di un possibile interesse per Banco Bpm di Bnp Paribas.
“Gli interessi di terzi non mi stupiscono verso una banca che ha il nostro posizionamento, i nostri risultati, la nostra capacità di proiettarsi nel futuro con i risultati che abbiamo presentato”, ha affermato Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, a margine dell’Assiom Forex tenutosi lo scorso sabato.
“Certamente valiamo di più. Siamo appena usciti da un percorso di ristrutturazione, abbiamo presentato un piano aggressivo, abbiamo iniziato ad avere qualche riscontro ma pensiamo che il mercato non abbiamo completamente riconosciuto quello che è il nostro percorso, sta solo incominciando a riconoscere quello che è un percorso che ci porterà molto più avanti”, ha aggiunto il manager.
“Abbiamo davanti un percorso di crescita stand alone molto importante che non è ancora pienamente valorizzato. Noi non sappiamo niente, non abbiamo ricevuto nulla. Siamo molto contenti di come la banca sta andando”, ha proseguito l’Ad.
“Il mercato ci sta cominciando a riconoscere le aspettative che abbiamo sul piano e i numeri del 2021 confermano che il piano è realizzabile. Pensiamo di avere ancora un percorso da fare in Borsa molto importante, abbiamo davanti un percorso di crescita stand alone molto importante che non è ancora a pieno valorizzato, inizia a essere valorizzato”, ha poi precisato Castagna.
“Noi abbiamo cercato in passato di avere una possibilità di verifica di consolidamento anche perché riteniamo che per questo Paese sia bene avere più gruppi bancari solidi che finanzino l’economia soprattutto alla vigilia del PNNR e considerando il sistema produttivo italiano caratterizzato dalle piccole e medie imprese. Però noi come lavoro facciamo quello di far crescere la banca e di far crescere il valore della banca per i nostri azionisti”, ha spiegato poi Castagna a Radiocor al termine dell’evento.
“È il mercato che determina quelle che sono le aspettative e la capacità di ogni banca. Il mio ruolo è far capire al mercato che questa banca ha enormi opportunità davanti e si sta avviando a dei risultati dichiarati nel piano che penso diano una grande prospettiva di crescita del nostro titolo”, ha aggiunto ancora il Ceo.
Nel frattempo a Piazza Affari il titolo, dopo il rally dei giorni scorsi (+10,1% nelle ultime 5 sedute) in scia alle indiscrezioni, sta tirando il fiato in seguito al raffreddamento dei rumor sul possibile interesse di UniCredit (ieri è stato frenato dalle prese di profitto; -1,9%), segnando intorno alle 12:00 un rialzo dello 0,3% a 3,57 euro. L’indice di settore segna un calo dell’1 per cento.