Nell’ultima seduta il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dell’1,1% a 26.669 punti, mentre il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha registrato il -0,8% rispetto allo 0% del corrispondente indice settoriale europeo.
In primo piano la situazione in Ucraina, dopo le affermazioni di un alto diplomatico statunitense secondo cui Mosca sembrerebbe pronta ad un’invasione dei confini, malgrado il ministero degli Esteri russo abbia smentito un rafforzamento delle truppe paventato da Usa e UK. Le due parti in conflitto nell’Ucraina orientale – le forze governative e i separatisti sostenuti da Mosca – si sono accusate a vicenda di aver infranto le regole del cessate il fuoco.
L’altro tema caldo sui mercati resta la prospettiva di un minor supporto all’economia da parte delle banche centrali, pronte a rimuovere gli stimoli pandemici per contrastare l’inflazione. Dalle minute della Fed è emerso che i funzionari sono in allerta e pronti ad accelerare la stretta monetaria se necessario.
Ieri in mattinata è stato diffuso il bollettino economico della Bce, che indica una crescita contenuta nel primo trimestre seguita da una forte ripresa nel corso del 2022. I rischi a breve termine legati alle prospettive di inflazione sono orientati al rialzo e le pressioni sui prezzi sono destinate a durare più lungo del previsto, per poi attenuarsi nel 2023. In definitiva, resta più che mai necessario mantenere un approccio flessibile, tenendo aperte tutte le opzioni.
A Piazza Affari arretra Iveco (-3,5%). Cede terreno anche Stellantis (-1,9%) dopo che nel mese di gennaio ha registrato un calo del 12,4% a/a delle immatricolazioni in Europa.
Tra le mid cap bene Brembo (+1%), mentre arretra Piaggio (-1,6%).
Nel segmento delle small cap cede terreno Immsi (-2,6%).