doValue – Utile netto reported per 28,3 mln nel 2021

doValue ha archiviato il 2021 con ricavi lordi pari a 572,1 milioni (+36% a/a).

Si segnala, che il periodo in esame comprende la piena contribuzione della controllata doValue Greece, acquisita nel mese di giugno 2020.

La performance riflette anche il progressivo recupero post Covid delle attività dei tribunali e del venire meno delle varie restrizioni attuate dai diversi governi a supporto delle aziende e delle famiglie per far fronte alla pandemia.

I ricavi di servicing sono ammontati a 528,6 milioni (+37%). I ricavi da co-investimento si sono fissati a 8,8 milioni (429 mila euro nel 2020) e i ricavi da prodotti ancillari e attività minori si sono fissati a 34,6 milioni (in linea con il periodo di confronto).

Dopo oneri operativi saliti a 307,1 milioni (+21%), a seguito dell’ampliamento del perimetro di consolidamento, l’Ebitda si è attestato a 199,3 milioni (+71%). Al netto degli elementi non ricorrenti (con un marginale impatto), l’Ebitda è stato pari a 200,9 milioni (+58%).

Gli elementi non ricorrenti relativi ai costi operativi (“sopra” l’Ebitda) includono prevalentemente oneri legati alla fusione tra doValue Greece e doValue Hellas e altre consulenze legate a progetti di M&A.

L’esercizio si è chiuso con un utile di competenza del gruppo pari a 28,3 milioni (perdita netta di 30,4 milioni nel 2020). Al netto degli elementi non ricorrenti, il risultato netto di competenza della capogruppo è ammontato a 50,7 milioni (utile netto di 12 milioni nel 2020).

Gli elementi non ricorrenti “sotto” l’Ebitda si riferiscono prevalentemente a piani di incentivi all’esodo, altre poste one-off di accantonamento rischi, l’effetto one-off non-cash dei costi ammortizzati residui legati alla chiusura del Senior Facility Loan per l’acquisizione di Altamira, nonché a relative imposte. Si ricorda che, l’utile netto ha risentito negativamente nel 2020 del Tax Claim per un ammontare pari a 33 milioni.

A livello patrimoniale, al 31 dicembre 2021 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 401,8 milioni (410,5 milioni a fine 2020). La leva finanziaria risulta pari a 2x (2,6x alla fine di dicembre 2020).

A fine dicembre 2021 il portafoglio gestito dal gruppo nei 5 mercati in cui opera (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) è pari a 149,5 miliardi (157,7 miliardi al 31 dicembre 2020).

I nuovi mandati hanno superato il target di 7-9 miliardi, attestandosi a 11,4 miliardi. Anno record per il nuovo gross book value aggiudicato (14,7 miliardi).

Il mercato del servicing nel Sud Europa continua a essere vivace, con gli istituti bancari particolarmente desiderosi di accelerare i propri progetti di miglioramento della qualità dei propri bilanci in vista del previsto aumento dei tassi di default a valle all’esaurirsi del periodo di moratoria in tutto il Sud Europa nel 2021.

In aggiunta, i progressi della campagna vaccinale e la fine delle principali limitazioni ad attività di foreclosure hanno supportato la normalizzazione generale delle condizioni operative del settore del credit servicing.

Più in generale, l’attività doValue è sostenuta da elementi esogeni favorevoli nel medio-lungo termine, come l’implementazione, da parte delle banche, di regole stringenti per la contabilizzazione del credito (IFRS9, Calendar Provisioning, Basel IV) che porteranno le banche ad una gestione molto proattiva del proprio bilancio, in aggiunta all’atteso proseguimento della consolidata tendenza all’esternalizzazione delle attività di credit servicing.

Come discusso in sede di presentazione del piano industriale 2022-2024, tenutasi il 26 gennaio 2022, la forte generazione di cassa attesa per i prossimi tre anni, e l’orientamento verso una crescita maggiormente guidata dallo sviluppo organico nell’arco del piano industriale permette alla società di rivisitare la propria politica di dividendi verso una formulazione che consente maggiori distribuzioni agli azionisti e una maggior visibilità sulle stesse.

In particolare, doValue si impegna ad erogare un dividendo per azione (0,50 euro la proposta del cda per il 2021) in crescita, a un tasso pari ad almeno il 20% all’anno nel periodo 2021-2024, ovvero di pagare dividendi totali di almeno 200 milioni in riferimento agli esercizi 2021-2024.

doValue si riserva la possibilità di incrementare ulteriormente le distribuzioni agli azionisti tramite dividendi e/o share buy-back nel caso l’attività di M&A si rivelasse limitata.