doValue, entro il primo semestre 2022, potrebbe rivedere l’accordo sui crediti problematici in essere con UniCredit per la gestione dei crediti deteriorati, sia per quanto riguarda la scadenza che per l’ampliamento dei flussi gestiti.
“Stiamo discutendo con UniCredit di un’estensione dell’attuale contratto in termini di size. Contiamo di arrivare a definire i termini nella prima metà dell’anno”, ha affermato Andrea Mangoni, Ceo di doValue, lo scorso venerdì nel corso della conference call sui risultati.
L’attuale accordo, riporta Il Sole 24 Ore, prevede la gestione di un ammontare di crediti problematici inferiore a 5 miliardi in capo alla banca guidata da Andrea Orcel, oltre a flussi di Npl (ticket al di sotto del milione) e una porzione degli Utp riferiti a mutui residenziali.
In merito alla Grecia, doValue ha ha presentato un’offerta non vincolante per un portafoglio di Npl di circa 5 miliardi messo sul mercato da Pqh, soggetto liquidatore della bad bank nazionale.
In Spagna, dove è in via di definizione il rinnovo del contratto con Sareb, bad bank per cui il gruppo agisce già in qualità di servicer, si capirà a marzo se doValue sarà confermata come player di riferimento o se dovrà rivedere l’intera attività nell’area per preservare la redditività.
Intorno alle 10:50 il titolo lascia sul terreno il 2% a 8,38 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (-1,9%).