Mercati Asiatici – Prevale la cautela sui principali listini, resiste Shenzhen (+0,3%)

Giornata perlopiù sottotono per i principali listini asiatici dopo la seduta in calo dello scorso venerdì a Wall Street, con il focus sulla situazione in Ucraina e sulle prossime mosse della Fed.

Sul fronte Ucraina, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e l’omologo russo, Vladimir Putin, hanno concordato in linea di principio un vertice sull’Ucraina, secondo quanto ha comunicato oggi l’ufficio di Presidenza francese, allo scopo di trovare una possibile via d’uscita facendo ricorso alla diplomazia.

L’ufficio del presidente francese Emmanuel Macron ha proposto un vertice sulla “sicurezza e stabilità strategica in Europa”. La Casa Bianca ha fatto sapere che Biden ha accettato l’incontro “in linea di principio” ma solo “se non si verificherà un’invasione”.

“Siamo sempre pronti per la diplomazia. Siamo anche pronti a imporre conseguenze rapide e gravi se la Russia dovesse invece scegliere la guerra”, ha spiegato il responsabile delle relazioni esterne della Casa Bianca, Jen Psaki.

Anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si incontreranno il prossimo giovedì per discutere della questione Ucraina.

Tuttavia, resta la cautela dopo i vari avvertimenti dell’amministrazione Biden sul possibile attacco russo all’Ucraina, però ripetutamente smentiti da Mosca in quanto infondati.

Nel frattempo, gli investitori continuano a interrogarsi sull’impatto di un ritiro degli stimoli monetari sulla crescita dell’economia, con gli esperti che prevedono tra i cinque e i sette rialzi dei tassi di interesse quest’anno da parte della Fed.

Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha ribadito di essere convinto che la banca centrale debba alzare i tassi complessivamente di 1 punto percentuale entro luglio, insieme ad azioni per iniziare a ridurre il bilancio da quasi 9.000 miliardi dollari nel secondo trimestre 2022.

“L’attuale orientamento della politica monetaria è sbagliato e necessita di un sostanziale aggiustamento. Nei prossimi mesi “dovremmo acquisire maggiori prove sulle fonti di persistenza e sulle fonti di miglioramento delle prospettive di inflazione”, ha affermato il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans.

“La Fed ha bisogno di monitorare attentamente gli sviluppi per assicurarsi che l’attuale picco dell’inflazione non si trasformi in un aumento indesiderato del trend sottostante”. Se questo dovesse accadere la Fed avrebbe bisogno di inasprire la politica su livelli progettati per rallentare la crescita, ha spiegato Evans.

“Con la forte economia e l’inflazione di oggi che è ben al di sopra del nostro obiettivo del 2% a lungo termine, è tempo di avviare il processo per riportare i tassi di interesse verso livelli più normali. Mi aspetto che sarà opportuno aumentare l’intervallo target nel nostro prossimo incontro di marzo”, ha dichiarato il presidente della Fed di New York, John Williams.

Sul versante Covid, i contagi provocati dalla variante Omicron continuano a salire ad Hong Kong (oltre 3.600 casi secondo l’ultima rilevazione). Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato a prendere “tutte le misure necessarie” per frenare la recrudescenza del virus.

Sul fronte macro, a febbraio l’indice PMI manifatturiero giapponese elaborato dalla Jibun Bank si è attestato a 52,9 punti (55,4 punti la rilevazione precedente). Si tratta della crescita più debole dallo scorso settembre, a seguito delle misure restrittive per contrastare la variante Omicron e le continue interruzioni della “supply chain”.

Sempre sul versante macro, a gennaio i prezzi medi delle nuove case nelle 70 principali città cinesi sono saliti del 2,3% su base annua (+2,6% il dato precedente) Si tratta dell’aumento più debole da dicembre 2015, a causa dei timori sulla flessione degli immobili a seguito alle politiche restrittive del govern per arginare la speculazione dal settore real estate.

Sul fronte monetario, la banca centrale cinese a febbraio ha mantenuto invariati i tassi di riferimento sui prestiti dopo averli ridotti nei due mesi precedenti. La People’s Bank of China ha confermato il tasso di prestito Lpr a un anno al 3,7%, mentre il tasso a cinque anni è stato mantenuto fermo al 4,6%, entrambi in linea con il mese precedente.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1372 e il dollaro yen a 114,98. Tra le materie prime, il petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 90,78 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 89,53 dollari al barile. Oro a 1.890,75 dollari l’oncia (-0,5%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente a -0,2% e a +0,3%. Hong Kong a -0,9%.

In Giappone Nikkei e Topix segnano rispettivamente -0,8% e -0,7%.

Il tutto, dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq (-1,2%); S&P 500 (-0,7%); Dow Jones (-0,7%).