Wall Street ha avviato le contrattazioni in ribasso dopo la mossa a sorpresa di ieri sera del presidente russo Vladimir Putin che ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Intorno alle ore 15:35, il Dow Jones cede lo 0,9%, lo S&P500 lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,7% mentre in Europa i maggiori indici viaggiano misti senza una direzione precisa.
Dopo la dichiarazione di indipendenza delle due regioni e il successivo invio di truppe nel Donbass al fine di “assicurare la pace”, il mercato si interroga ora sulle possibili sanzioni contro Mosca. Il cancelliere tedesco Scholz ha deciso di interrompere per il momento la certificazione del gasdotto Nord Stream2 mentre Boris Johnson ha affermato di voler sanzionare cinque banche russe.
Secondo gli operatori, i rischi geopolitici potrebbero portare a politiche monetarie meno restrittive per combattere l’inflazione. Ulteriori spunti nelle valutazioni di politica monetaria arriveranno a breve con la pubblicazione dei PMI preliminari di febbraio USA e della fiducia consumatori di febbraio.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1339 (+0,3%) e il dollaro/yen a 115,14 (+0,3%). Tra le materie prime, aumentano le quotazioni del greggio con il Brent (+2%) a 94,84 dollari al barile e il Wti (+3,4%) a 93,26 dollari al barile. Oro a 1.905 dollari l’oncia (+0,3%).
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano sale all’1,93% (+0,5 bp) e quello del biennale all’1,51% (+5 bp). A Wall Street, in evidenza Marathon Oil (+4,2%), AMD (+2,4%) e Chevron (+2,4%).