Pirelli ha diffuso i risultati preliminari 2021. I ricavi sono cresciuti del 23,9% a 5,33 miliardi, leggermente superiore ai 5,23 miliardi previsti dal consensus e al target di 5,1-5,15 miliardi indicato nella guidance societaria.
L’Ebit adjusted ha segnato un +62,8% a 816 milioni, sostanzialmente in linea agli 807 milioni stimati dagli analisti, con il miglioramento del price/mix e le efficienze che hanno più che compensato l’impatto dello scenario esterno (materie prime, cambi ed inflazione). Il margine Ebit adjusted è salito di 370 punti base al 15,3% (tra il 15% e il 15,5% il target indicato nella guidance).
L’esercizio si è chiuso con un risultato netto di 322 milioni, rispetto ai 311 milioni attesi dal consenus e ai 43 milioni registrati nel 2020.
L’indebitamento finanziario netto è diminuito a 2,9 miliardi (2,93 miliardi il consensus) dai 3,26 miliardi al 31 dicembre 2020, con un rapporto debito /Ebitda adjusted è pari a 2,4x (circa 2,6x il target della guidance).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Pirelli si attende un 2022 in crescita, seppure in un contesto volatile per tensioni inflattive e geopolitiche.
Per quest’anno i ricavi sono stimati tra 5,6 e 5,7 miliardi, il margine Ebit adjusted è previsto tra il 16% e il 16,5% e l’indebitamento finanziario netto a circa 2,6 miliardi dopo una generazione di cassa netta ante dividendi attesa tra 450 e 480 milioni e investimenti pari a circa 390 milioni.