Iberdrola ha archiviato il 2021 con un utile netto di 3,88 miliardi, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, grazie alla buona performance operativa registrata sui mercati degli Stati Uniti e Brasile, alla nuova capacità installata e al maggior peso degli asset di rete regolati.
I ricavi consolidati sono saliti del 18% su base annua a 39,1 miliardi. A livello di risultati operativi, il gruppo ha registrato un EBITDA di 12 miliardi, in aumento del 20% rispetto all’anno 2020, mentre l’EBIT è salito del 32% a 7,3 miliardi.
L’utile per azione (EPS) è cresciuto del 5%, a 0,44 euro. Il Cda ha dunque proposto un dividendo finale di 0,27 euro lordi per azione, che si aggiunge all’acconto di 0,17 euro lordi per azione pagato a febbraio.
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2021 si attesta a 39,1 miliardi, in aumento rispetto a 35,1 miliardi di fine 2020.
Gli investimenti lordi sono cresciuti del 7,5%, raggiungendo il record di 9,94 miliardi (di cui 409 milioni di investimenti inorganici). Quasi l’85% di queste risorse è stato concentrato nel Business Reti (il 40,5% del totale) e nelle attività di generazione rinnovabile (il 43,9% del totale), con 3.500 MW commissionato e 7.800 MW già in costruzione.
Infine, quanto all’outlook, Iberdrola conferma le proprie previsioni di crescita per il 2022, con un utile netto che dovrebbe attestarsi tra i 4 e i 4,2 miliardi.