Il prossimo cda di Generali dovrà avere un numero non superiore a 15 membri (oggi sono 13 e l’auspicio è che il numero resti tale) con una “componente chiaramente maggioritaria di indipendenti”, che oggi sono al 60%, “assicurando un assetto imperniato sul ruolo dei comitati endoconsiliari in chiave istruttoria e propositiva”.
Il tutto anche per tener conto della necessità di rafforzare la già consolidata presenza di consiglieri con ulteriori competenze manageriali e tecniche.
Lo si legge nel parere di orientamento (non vincolante) formulato dal cda uscente della compagnia triestina da sottoporre, come da prassi, agli azionisti in vista del rinnovo che dell’organo amministrativo all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo 29 aprile.
Sono state indicate come rilevanti “in maniera prioritaria” le seguenti competenze in almeno qualche consigliere: competenze nel settore digitale, nella sicurezza cibernetica e nell’IT, oltre che competenze nella prospettiva internazionale maturate in mercati di riferimento diversi da quelli di Generali.
L’Ad dovrà avere “consolidata competenza professionale” nei settori in cui opera Generali, maturata preferibilmente come Ceo in gruppi internazionali paragonabili alla compagnia per dimensione, presenza geografica e complessità, leadership nella relazione con gli stakeholder, visione strategica e sensibilità su innovazione tecnologica e sostenibilità, oltre che capacità di dialogo con gli azionisti.
Per il ruolo di presidente è raccomandata una consolidata reputazione sul mercato italiano e quello internazionale, conoscenza del business, esperienza in cda di società quotate e complesse, conoscenza specifica in materia di corporate governance in contesti comparabili per dimensione e complessità, capacità di garantire il buon funzionamento del consiglio, favorendo la dialettica interna, facendo leva sulla capacità di ascolto, di mediazione, di sintesi e comunicazione e sull’indipendenza di pensiero che lo accrediti nel consiglio in un ruolo super partes.
Tra le competenze per la selezione dei candidati consiglieri anche quelle nel settore digital, dell’information technology e della sicurezza cibernetica.
Inoltre, “il mix di competenze del consiglio dovrebbe essere ben bilanciato e rafforzato dalla conoscenza del business, considerate la complessità dello stesso e l’esigenza di portare a compimento il percorso di sviluppo strategico avviato dall’attuale consiglio con l’approvazione del piano 2022-24”.
Andrebbe inoltre assicurata “la distribuzione della seniority degli amministratori, valutando l’opportunità di mantenere la presenza di alcuni amministratori oggi in carica”, anche per l’implementazione del nuovo piano industriale.
Secondo il board, “il livello di esperienze e di competenze professionali che si riscontra nella composizione del consiglio in carica appare adeguato rispetto alla strategia e all’attività della società e del gruppo”.
Il cda raccomanda anche agli azionisti che volessero presentare una propria lista di fornire “adeguata evidenza” riscontrabile nel curriculum vitae dei candidati dell’allineamento delle competenze con quelle individuate nel parere di orientamento.
“Resta ferma la facoltà degli azionisti di esprimere valutazioni differenti da quelle esposte sulla dimensione e la composizione ottimale del consiglio, fermo che sarà opportuno, nell’interesse di tutti gli altri azionisti, che eventuali differenze rispetto all’analisi svolta da quest’ultimo siano chiarite e motivate”, si legge poi nella conclusione del documento.
La lista del consiglio uscente per il suo rinnovo sarà presentata “con anticipo” rispetto al termine ultimo del 28 marzo.
Il parere è stato approvato dal board il 16 febbraio e le sue valutazioni condivise dal collegio sindacale.