Mercati asiatici – In forte calo dopo l’attacco russo in Ucraina

Seduta in netto calo per i principali listini asiatici dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di attaccare l’Ucraina.

Putin ha affermato che “un ulteriore allargamento della Nato ad est è inaccettabile” e che quelli dell’Alleanza atlantica sono “comportamenti immorali”, chiarendo tuttavia che la Russia non intende occupare l’Ucraina.

Numerose esplosioni sono state segnalate prima dell’alba a Kiev e in altre città vicino alla linea del fronte e lungo la costa ucraina dopo il via libera di Putin all’operazione militare.

Le potenze occidentali hanno condannato l’attacco di Mosca e il presidente Joe Biden ha affermato che gli Stati Uniti e i loro alleati imporranno “gravi sanzioni” nei confronti della Russia.

A tutto ciò consegue un aumento dei costi, dal petrolio ai cereali e ai metalli, alimentando le preoccupazioni che i flussi di materie prime vengano interrotti dalla crisi in corso. L’Ucraina è un importante esportatore di grano e le sanzioni potrebbero isolare la Russia, centro nevralgico per le materie prime.

Fatti gravi che andranno a ostacolare la ripresa globale, già alle prese con le pressioni elevate sui prezzi e l’inasprimento delle politiche monetarie.

Sul forex, il cambio euro/dollaro scende in area 1,124 e il dollaro yen a 114,5. Tra le materie prime, balza il petrolio con il Brent a 98,87 dollari (+5,1%) al barile, dopo essere salito a quota 100 per la prima volta dal 2014, e il Wti (+5,2%) a 96,91 dollari al barile. Oro a 1.944 dollari l’oncia (+1,7%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,6% e il 2,4%. Hong Kong a -3%.

Riapertura in ribasso per il Giappone, all’indomani del festività per il Compleanno dell’Imperatore, con Nikkei -1,8% e Topix -1,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (-2,6%), S&P 500 (-1,8%) e Dow Jones (-1,4%).