Mercati – Non si placano le vendite, Piazza Affari a -4,7%

Le borse europee proseguono con ampi ribassi, zavorrate dall’escalation di tensioni in Ucraina. Il Ftse Mib crolla del 4,4% in area 24.720 punti, sui minimi dal luglio 2021. Forti perdite anche per il Dax di Francoforte (-4,5%), il Cac 40 di Parigi (-4,0%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,5%) e il Ftse 100 di Londra (-3,0%).

Sprofonda la borsa di Mosca, con l’indice Rts denominato in dollari a -40%, mentre a Wall Street hanno aperto in netto calo anche gli indici americani Dow Jones (-2,3%), S&P500 (-2,2%) e Nasdaq (-2,3%).

L’attacco russo nel Donbass ordinato dal presidente Vladimir Putin ha innescato un clima di avversione al rischio sui mercati, penalizzando l’azionario in favore dei beni rifugio e facendo impennare le materie prime per i timori che il conflitto possa impattare sulle forniture energetiche russe.

Corrono le quotazioni del Brent (+6,4% a 100,1 dollari) e del Wti (+6,5% a 97,9 dollari) sui massimi dal 2014 mentre l’oro è tornato a 1.970 dollari per la prima volta dal 2020. In forte rialzo anche il gas naturale e i metalli come alluminio, nickel e palladio, di cui la Russia è grande produttrice.

Kiev ha definito la mossa della Russia “un’invasione su larga scala” e ha annunciato la legge marziale. Condanne unanimi per il Cremlino da parte dalle potenze occidentali, pronte a varare sanzioni più pesanti contro Mosca, con gli Usa in testa.

Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minor supporto da parte delle banche centrali.

In particolare, la Federal Reserve si prepara ad avviare un ciclo di rialzi dei tassi di interesse a partire da marzo per contrastare le pressioni sui prezzi. L’ipotesi più probabile resta quella di sei interventi da un quarto di punto percentuale ciascuno nel 2022, in attesa di una misura dell’inflazione in uscita domani e attentamente monitorata dall’istituto di Washington per le sue decisioni di politica monetaria.

Intanto, negli Usa, la seconda lettura preliminare sul Pil del quarto trimestre 2021 ha evidenziato una crescita del 7% su base trimestrale (+6,9% la prima stima) mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 232 mila unità (249 mila la rilevazione precedente, consensus 235 mila).

In Italia il fatturato dell’industria a dicembre è diminuito del 2,1% su novembre e salito del 14,3% annuo.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,1155 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si mantiene in area 115, con la valuta nipponica favorita dall’avversione al rischio.

Acquisti sull’obbligazionario, con il rendimento del T-Bond in calo di 10 punti base all’1,89% e quello del Bund di 8 bp allo 0,14%. Lo spread fra il decennale italiano e quello tedesco si amplia a 173 punti base, con il rendimento del Btp comunque in diminuzione all’1,87%.

Tornando a Piazza Affari, avanzano Leonardo (+2,2%) e Saipem (+1,8%), che ha reso noti i risultati preliminari 2021 e la revisione del Piano Strategico 2022-2025. Positive anche Diasorin (+1,6%) e Terna (+1,5%) mentre arretrano soprattutto Unicredit (-13%), Pirelli (-10,9%) all’indomani dei conti, Banca Generali (-9,9%) e Intesa Sanpaolo (-9,8%).