Mps – Rumor sulle possibili mosse dell’Ad Lovaglio

La strategia che il neo Ceo di Mps, Luigi Lovaglio, intende portare avanti resta al centro delle attenzioni del mercato.

Il manager, secondo rumor riportati da Il Messaggero, potrebbe completare la revisione del piano strategico entro la fine di luglio

Secondo il quotidiano, il nuovo piano dovrebbe includere un aumento di capitale di 2,5 miliardi, 800 milioni da destinare agli investimenti in tecnologia (soprattutto nei primi anni) 1 miliardo legato a oneri di ristrutturazione.

Il tutto all’indomani dell’intervento del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nel corso di un question time alla Camera sulle iniziative riguardo alla situazione della banca senese.

“In conseguenza della comprovata impossibilità di dare attuazione all’obbligo di dismissione della partecipazione dello Stato in Mps, l’amministrazione ha potuto avviare interlocuzioni con la Commissione Europea per ottenere una congrua proroga del termine originariamente previsto per la dismissione della partecipazione. Termine che non è ancora stato definito”, ha affermato Franco.

“Le interlocuzione con la Commissione UE sono in corso e in questo contesto di colloca anche la valutazione del piano industriale 2022-26 approvato il 17 dicembre scorso. Il piano prevede un rafforzamento della banca stimato in 2,5 miliardi. L’aumento di capitale dovrà essere conseguito a condizioni di mercato sulla base di un piano convincente per gli investitori che dimostri che la banca saprà cogliere le opportunità che deriveranno dalla revisione degli impegni”, ha precisato il titolare del MEF, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale.

“Siamo impegnati nel seguire da vicino e con estrema attenzione i prossimi sviluppi del gruppo Mps, auspicando strategie di rafforzamento del modello di attività economico e di consolidamento che consentano non solo la valorizzazione della partecipazione statale, ma anche la salvaguardia della storia della banca, del suo marchio e del suo livello occupazionale”, ha aggiunto Franco.

Il Ministro ha spiegato che l’interlocuzione riguarda anche gli impegni presi dall’Italia per ottenere l’aiuto di Stato nel 2017, “impegni assunti che non sono stati pienamente rispettati dalla banca e tra questi ultimi rileva in particolare la riduzione del rapporto tra costi e ricavi”.

Il titolare del Tesoro ha poi parlato del recente cambio al timone della banca con la nomina a Ceo di Luigi Lovaglio al posto di Guido Bastianini. “Alla luce di questi impegnativi traguardi, il cda lo scorso 7 febbraio ha deciso all’unanimità che fosse necessario individuare una nuova guida per la gestione della banca stessa”, ha riportato Franco.

“Siamo impegnati nel seguire da vicino e con estrema attenzione i prossimi sviluppi del gruppo Mps auspicando strategie di rafforzamento del modello di attività economica e di consolidamento che consentano non solo la valorizzazione della partecipazione statale ma anche la salvaguardia della storia della banca, del suo marchio, del suo rapporto con il territorio e dei suoi livelli occupazionali”, ha proseguito Franco.

Un “adeguato approfondimento” delle questioni legate all’istituto senese, verrà fatto dallo stesso ministro il prossimo 28 marzo davanti alle Commissioni Finanze riunite di Camera e Senato.