Ulisse Biomed, approdata sull’Euronext Growth Milan lo scorso 6 agosto, ha chiuso il primo semestre 2021 con 146 mila euro di ricavi e una perdita a livello sia di Ebitda sia di risultato finale, rispettivamente pari a 27 migliaia e 88 migliaia. Per fine 2021 gli analisti di Value Track si aspettano risultati ancora deboli, mentre dall’esercizio in corso prevedono un’accelerazione della top line, cui contribuirà con una quota significativa Menarini Diagnostics, e della marginalità. L’ingresso in Borsa ha consentito di reperire 5 milioni di nuove risorse che saranno indirizzate all’accelerazione della strategia di sviluppo.
Modello di Business
Ulisse Biomed, costituita nel 2015, è una healthcare biotech company attiva nei settori della diagnostica, della teranostica e della terapeutica, con lo scopo di fornire soluzioni innovative in detti campi, concedendo in licenza le tecnologie sviluppate ad importanti player internazionali, ovvero producendo direttamente e distribuendo, direttamente e/o indirettamente i prodotti sviluppabili mediante le proprie tecnologie.
La società dispone di tre piattaforme tecnologiche proprietarie in grado di generare prodotti innovativi e competitivi: Sagitta (diagnostica molecolare), NanoHybrid (teranostica e diagnostica) e Aptavir (terapeutica).
Ulisse Biomed è titolare di un portafoglio di intellectual properties costituito da 8 domande di brevetto internazionali (3 relative a Sagitta, 2 relative a NanoHybrid, 1 relativa a Aptavir e 2 trasversali alle tre piattaforme), due dei quali concessi in Italia ed in Europa, che coprono le tre piattaforme tecnologiche.
Ultimi Avvenimenti
Nel primo semestre 2021 Ulisse Biomed è stata impegnata nell’Ipo propedeutica all’ingresso in Borsa, avvenuto il 6 agosto, che ha consentito di raccogliere 5 milioni di nuove risorse che saranno indirizzate all’accelerazione della strategia di sviluppo.
In settembre, è stato completato il processo di know-how transfer in favore di A. Menarini Diagnostics Srl relativo ai test CoronaMelt e CoronaMelt Var, dispositivi diagnostici in vitro finalizzati, rispettivamente, alla determinazione e genotipizzazione del Sars-CoV-2. La Società ha altresì validato il test Coronamelt Var per l’uso con la saliva. Applicazione che facilita il processo di raccolta dei campioni biologici mantenendo un’elevata sensibilità del test.
Conto Economico
Nel primo semestre 2021 le vendite risultano pari a 145,8 migliaia, il cui incremento rispetto a 1,2 migliaia di un anno prima è imputabile ai ricavi per lo sviluppo dei test per la determinazione e genotipizzazione del Sars-CoV-2, oggetto del contratto di know-how transfer e licenza con il Gruppo Menarini.
L’Ebitda permane negativo per 27mila euro (20,6 mila nel primo semestre 2020), risentendo del calo degli altri ricavi conseguente a un ritardo nella rendicontazione dei progetti di ricerca agevolati, che genereranno i proventi comunque nel 2021.
Il semestre chiude con una perdita netta di 88.375 euro (perdita di 47.435 euro al 30 giugno 2020).
Stato Patrimoniale
A fine giugno 2021 il gruppo presenta un patrimonio netto diminuito a 1,5 milioni, rispetto a 1,6 milioni di fine 2020, per la perdita riportata, e liquidità nette per 200mila euro (43mila a fine 2020)
Si sottolinea, comunque, che i dati non includono ancora gli effetti dell’aumento di capitale da 5 milioni propedeutico alla quotazione in Borsa.
Strategia
La strategia di sviluppo di Ulisse Biomed prevede, da un lato, l’avvio della distribuzione di CoronaMelt e CoronaMelt Var in collaborazione con A. Menarini Diagnostics Srl e, dall’altro, l’espansione del menu di assays con l’obiettivo di concludere nuovi accordi di partnership finalizzati alla loro commercializzazione.
Al contempo, continuerà a investire in ricerca e sviluppo puntando principalmente sulle tre principali piattaforme: Sagitta, NanoHybrid e Aptavir.
In particolare, riguardo la piattaforma Sagitta, Ulisse Biomed intende sviluppare il menu di assays in relazione alle seguenti patologie: pannello respiratorio virale, malattie sessualmente trasmissibili, HPV orofaringeo e oncologia.
Per quanto riguarda invece, il pannello di test NanoHybrid, obiettivo è l’ampliamento del menu di assays sulla base di gruppi omogenei di test relativi a differenti gruppi di patologie per un totale di dodici test.
Tale strategia di sviluppo e commercializzazione potrebbero anche permettere di sfruttare le sinergie con l’offerta di Sagitta in ambito oncologico, ovvero identificare un unico partner per la commercializzazione delle soluzioni per il mercato dell’oncologia (co-development e licensing per Sagitta e distribuzione di NanoHybrid).
Il tutto senza tralasciare eventuali target interessanti in ottica di crescita per linee esterne e di aggregazione di piccole realtà sinergiche.
Outlook
Gli analisti di Value Track, nello studio dello scorso 18 novembre, stimano per il 2021 un flusso di cassa positivo, dopo il break even economico raggiunto nel 2020, mentre dal 2022 prevedono un’accelerazione della top line, in crescita di 10x superando 4 milioni nel 2024 (428mila euro al 31/12/20), e un conseguente aumento della marginalità. Gli stessi indicano che l’accordo di Menarini dovrebbe rappresentare una quota significativa (circa il 75%) del valore della produzione nell’intero periodo, mentre dal 2022 prevedono un’incidenza in calo dei ricavi legati al Covid.
Gli esperti si attendono un Ebitda a 3 milioni nel 2024 con un’incidenza sul valore della produzione al 71,5%, mentre l’utile netto a fine periodo previsionale dovrebbe superare 2 milioni.
Gli stessi si aspettano che la Ulisse Biomed continui a rafforzare la propria struttura finanziaria grazie alla generazione di Free Cash Flow e ai 4,2 milioni di proventi netti rivenienti dall’Ipo, fino a raggiungere liquidità nette pari a 8,5 milioni nel 2024.
Risorse che dovrebbero accelerare lo sviluppo di tecnologie ad alto potenziale ma, secondo gli analisti, piani di ricerca e sviluppo più aggressivi potrebbero ridurre anche i profitti di breve termine rispetto alle loro previsioni.
Borsa
Ulisse Biomed è sbarcata all’Euronext Growth Milan lo scorso 6 agosto catalizzando l’attenzione degli investitori, testimoniata sia da una domanda complessiva pari a 5,3 volte il quantitativo offerto, sia dal +61% a 3,22 euro messo a segno nel primo giorno di contrattazione.
Il titolo ha poi perso la spinta, accentuatasi negli ultimi giorni, riportandosi a 2,2 euro, segnando comunque un guadagno del 10,25% dal prezzo di collocamento ( 2 euro), rispetto al calo del 7,5% evidenziato dal Ftse Italia Growth nel pari periodo.
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