Mercati – Apertura in rosso per l’Europa, Ftse Mib a -2%

Apertura in rosso per le borse europee, mentre salgono beni rifugio e commodity in scia alla maggiore incertezza seguita all’escalation delle sanzioni dell’Occidente ai danni della Russia per l’invasione dell’Ucraina.

A Milano il Ftse Mib cede il 2% in area 25.270 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-2%), il Cac 40 di Parigi (-2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%) e il Ftse 100 di Londra (-1,1%).

I nuovi provvedimenti adottati dall’Occidente hanno isolato ulteriormente Mosca dalla finanza globale, congelando le riserve internazionali della banca centrale russa ed escludendo le banche del paese dal sistema di pagamenti internazionale Swift.

Mosse che, insieme all’aggravarsi del conflitto in Ucraina, hanno innervosito il sentiment dei mercati. Le ostilità minacciano di alimentare ulteriormente l’inflazione impedendo i flussi di risorse chiave come grano, gas naturale, petrolio e metalli, esacerbando le pressioni sui prezzi che stavano già appesantendo l’economia globale.

Intanto il rally di dollaro, oro e Treasury evidenziano la corsa agli asset rifugio, mentre la moneta unica è in calo sui timori per i rischi dell’economia europea, dipendente dalle forniture di energia russa.

Il cambio euro/dollaro scivola nuovamente sotto quota 1,12 mentre il dollaro/yen viaggia a 115,5. Crolla il rublo in scia ai dubbi sulla capacità della banca centrale russa di sostenere il proprio sistema finanziario, mentre S&P venerdì ha tagliato il rating dei bond di Mosca sotto il livello investment grade.

Nuovo rialzo generalizzato, invece, per le materie prime e in particolare delle quotazioni del greggio, con il Brent (+4,1%) a 98 dollari, dopo aver nuovamente toccato quota 100 dollari, e il Wti (+4%) a 95,3 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,81%.

Tornando a Piazza Affari, vendite in avvio in particolare su Intesa Sanpaolo (-4,8%), Buzzi Unicem (-4,2%), Banco Bpm (-3,6%) e Pirelli (-3,4%). In controtendenza Leonardo (+7,9%), con gli acquisti che premiano anche Tenaris (+2,3%).