Mercati asiatici – Seduta prevalentemente in territorio positivo per i maggiori indici

Seduta con acquisti moderati per le principali borse asiatiche, nonostante l’andamento in  rosso dei futures statunitensi ed europei. L’intensificarsi di sanzioni verso la Russia per l’invasione dell’Ucraina ha portato a un aumento dell’incertezza sui mercati. Dopo le iniziali contromisure adottate dall’Occidente, le nuove sanzioni mirano ad isolare ulteriormente la Russia dalla finanza globale con l’obiettivo di escludere il paese dal sistema di messaggistica SWIFT.

Resta viva la speranza di un esito positivo dei colloqui pianificati tra le diverse delegazioni russe e ucraine sul confine con la Bielorussia mentre Biden dovrebbe coordinarsi in giornata con gli alleati per una risposta alla situazione.

Nel frattempo aumentano i timori per un’inflazione ancora più esasperata considerando i minori flussi di materie prime, quali cereali, gas naturale, petrolio e metalli. Ciononostante, i mercati vedono al momento con meno probabilità un atteggiamento aggressivo da parte della FED.

Per quanto riguarda l’agenda macro, le vendite al dettaglio giapponesi di gennaio sono diminuite dell’1,9% su base mensile (consensus -1,2%) e aumentate dell’1,6% su base annua (+1,4%).  Sotto le attese anche la produzione industriale (preliminare gennaio) diminuita dell’1,3% su base mensile (-0,7% consensus) e dello 0,9% su base annua (+0,1%).

Sul forex, il cambio euro/dollaro scende in area 1,1177 e il dollaro yen a 115,52. Tra le materie prime, balza il petrolio con il Brent a 98,30 dollari (+4,4%) al barile e il Wti (+4,6%) a 95,78 dollari al barile. Oro a 1.901 dollari l’oncia (+0,7%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano entrambe lo 0,2%. Hong Kong a -0,7%.

In Giappone Nikkei a +0,2% e Topix a +0,6%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq +1,6%, S&P500 +2,2% e Dow Jones +2,5%.