Mercati asiatici – Listini in denaro su colloqui Russia-Ucraina, avanza il Nikkei (+1,2%)

Seduta in denaro per le principali borse asiatiche, con la Corea del Sud chiusa per una festività nazionale, mentre gli investitori hanno monitorato i colloqui volti a porre fine all’assalto militare russo all’Ucraina, che finora ha portato a un accordo per continuare a parlare.

L’aumento dei prezzi del petrolio e la crescente pressione finanziaria da parte degli Stati Uniti e degli alleati occidentali su Mosca, uno dei maggiori esportatori mondiali di energia, per la sua invasione dell’Ucraina si stanno aggiungendo all’incertezza sulle prospettive economiche globali.

Il valore del rublo è precipitato a un minimo storico e la Borsa di Mosca è rimasta chiusa, dopo che i paesi occidentali si sono mossi per bloccare alcune banche russe dal sistema chiave di pagamenti globale SWIFT. Il Dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato ulteriori sanzioni contro la Banca centrale russa.

Nel frattempo la popolazione russa deve affrontare prezzi probabilmente più alti e viaggi all’estero ridotti a causa delle sanzioni occidentali e ha fatto lunghe code agli sportelli automatici per ritirare denaro contante.

Turbolenze economiche più profonde potrebbero incombere se gli shock dei prezzi e i problemi della catena di approvvigionamento causeranno la chiusura delle fabbriche russe a causa della minore domanda.

Con il proseguire della guerra in Ucraina stanno aumentando le aspettative che la Federal Reserve Usa potrebbe dover adottare un approccio più gentile per aumentare i tassi di interesse al fine di combattere l’inflazione.

Per quanto riguarda l’agenda macro, il dato finale di febbraio del PMI manifatturiero giapponese si è attestato a 52,7 punti, al di sotto della rilevazione preliminare a 52,9 punti.

In Cina, invece, a febbraio l’indice Pmi manifatturiero stilato congiuntamente da Caixin e Markit segna un incremento a 50,4 punti, a fronte dei 49,1 punti del consensus e della rilevazione di gennaio.

Sul forex, il cambio euro/dollaro scende in area 1,1213 e il dollaro yen a 115,03. Tra le materie prime, balza il petrolio con il Brent (+2,1%) a 99,99 dollari al barile e il Wti (+1,8%) a 97,45 dollari al barile. Oro a 1.909 dollari l’oncia (+0,4%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,5% e lo 0,1%. Hong Kong in controtendenza a -0,2%.

In Giappone Nikkei a +1,2% e Topix a +0,5%. Corea del Sud chiusa per festività (Giorno dell’Indipendenza).

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (+0,4%), S&P500 (-0,2%) e Dow Jones (-0,5%).