Stellantis – Punta a 300 mld di ricavi con redditività double digit e free cash flow sopra i 20 mld nel 2030

Il piano strategico “Dare Forward 2030” presentato da Stellantis prevede l’obiettivo di raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 e sostenere i margini di reddito operativo rettificato (AOI) a due cifre per tutto il periodo del piano.

A ciò si aggiunge il target di generare più di 20 miliardi in flussi di cassa liberi industriali nel 2030 e quello di un rapporto di distribuzione dei dividendi del 25-30% fino al 2025 e del riacquisto fino al 5% delle azioni ordinarie in circolazione.

Per il 2024 Stellantis stima d raggiungere ricavi pari a circa 200 miliardi, un margine sull’utile operativo adjusted superiore al 10%, un free cash flow industriale sopra i 6 miliardi e un rapporto tra ricavi e investimenti e spese per R&D di circa l’8%.

Al 2027, invece, i target sono di ricavi per circa 250 miliardi, un margine sull’utile operativo adjusted superiore al 10%, un free cash flow industriale sopra i 12 miliardi e un rapporto tra ricavi e investimenti e spese per R&D di circa l’8%.

Infine, al 2030, i target sono di ricavi pari a circa 300 miliardi, un margine sull’utile operativo adjusted superiore al 12%, un free cash flow industriale sopra i 20 miliardi e un rapporto tra ricavi e investimenti e spese per R&D di circa l’8%.

Il Ceo Carlos Tavares ha inoltre dichiarato che “raggiungeremo il 100% delle sinergie previste di 5 miliardi di euro entro il 2024, un anno prima del previsto”.

Tra i pilastri del piano figura la volontà diventare il campione del settore nella lotta contro il cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni da carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030.

Stellantis creerà una direzione dedicata all’economia circolare, che si stima raggiungerà ricavi superiori a 2 miliardi nel 2030.

Per quanto riguarda i risultati, il peso dei veicoli Bev sui ricavi è stimato salire dal 3% al 52% per il 2030, mentre il peso dei veicoli ibridi e con motori tradizionali passerà dall’82% del 2021 al 26% nel 2030.

A livello geografico, la distribuzione dei ricavi vedeva nel 2021 il 46% derivante dal Nord America, il 39% dall’Europa allargata e il 15% dagli altri Paesi. Per il 2030, l’attesa è di arrivare al 39% dal Nord America, 37% per l’Europa allargata e per il 28% dagli altri Paesi.

In particolare, Stellantis punta a raggiungere 20 miliardi di ricavi in Cina entro il 2030, con un margine Aoi superiore all’8%, privilegiando i modelli Bev, con il lancio di 30 modelli nel paese nel periodo del piano. Nell’area, ha spiegato Tavares, saranno rivisti i business model di Citroen e Peugeot. Per quanto riguarda Jeep, Stellantis è ancora in attesa dell’approvazione da parte del governo cinese della richiesta di salire al 75% della joint venture con Gac. Inoltre, si punterà a migliorare le esportazioni di Maserati in Cina.

Come detto, con il piano al 2030, Stellantis punta ad allargare la sua diversificazione geografica, portando dal 15% al 25% il contributo ai ricavi del resto del mondo (paesi diversi da Nord America ed Europa allargata).

A livello operativo, Stellantis punta a raggiungere un punto di pareggio inferiore al 50% delle consegne, tramite la riduzione del 40% dei costi Bev, dei costi di trasformazione e dei costi di distribuzione e tagliando del 30% la spesa per investimenti e ricerca e sviluppo.

Il peso dei marchi premium e luxury sui ricavi di Stellantis quasi triplicherà entro il 2030, passando dall’attuale 4% all’11% nell’orizzonte del piano. In occasione della presentazione dei conti 2021, Tavares aveva indicato come marchi premium del gruppo Alfa Romeo, Lancia e Ds, mentre Maserati è l’unico marchio luxury.

In particolare, i ricavi dei marchi premium e luxury si moltiplicheranno per 4 nel 2030 e la redditività aumenterà di 5 volte. Per questi marchi si stima che le vendite di nuove vetture saranno al 100% di auto Bev nel 2030.