Ariston ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita del 19,4% a 1,99 miliardi, grazie alla solida performance in tutte le divisioni e aree geografiche, sostenuta da una robusta domanda globale sia nel settore del riscaldamento che in quello dell’acqua calda.
In particolare, il Comfort Termico ha segnato un +19,6% a 1,81 miliardi, i Bruciatori un +12,7% a 95 milioni e i Componenti un +24,9% a 86 milioni. A livello geografico, l’Europa ha registrato un +18,1% a 1,32 miliardi l’America un +24,9% a 280 milioni e l’Asia/Pacific & Mea un +20,3% a 385 milioni.
L’Ebitda è aumentato dell’8,9% a 246,9 milioni, mentre l’Ebit ha registrato un +14,8% a 171,2 milioni. L’Ebitda adjusted ha segnato un +15,8% a 276,8 milioni con una marginalità in discesa al 13,9% (14,4% nel 2020), mentre l’Ebit adjusted è cresciuto del 24,2% a 203,4 milioni con un’incidenza sui ricavi salita al 10,2% (9,8% nel 2020) nonostante le forti tendenze inflazionistiche e un aumento dei costi fissi volto a sostenere la crescita futura, grazie alla significativa leva operativa e all’effetto iniziale delle iniziative di pricing.
L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 41% a 136,3 milioni, nonostante i costi aggiuntivi associati al processo di IPO.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è passata da un indebitamento di 176 milioni a cassa netta per 149 milioni, grazie all’aumento di capitale legato all’Ipo e al free cash flow per 88 milioni (191 milioni nel 2020).
La diminuzione del free cash flow è stata causata da un’accelerazione degli acquisti nel quarto trimestre al fine di supportare la continuità della supply chain nel 2022, dai costi relativi all’IPO e dallo spostamento di alcuni investimenti dal 2020 al 2021 a causa del Covid-19.
Il Consiglio ha deliberato di proporre la distribuzione di un dividendo di 14 centesimi di euro per azione. Il dividendo, se approvato dall’Assemblea Generale, sarà messo in pagamento il 25 maggio 2022, con il 24 maggio 2022 come record date e stacco cedola il 23 maggio 2022.