Mercati asiatici – Seduta di vendite in un contesto ancora di prudenza

Andamento negativo per le maggiori piazze finanziarie asiatiche in un clima che resta appesantito dai timori legati all’acutizzarsi della guerra in Ucraina e alle conseguenze delle sanzioni dell’occidente contro la Russia.

Sanzioni quali il blocco dell’accesso da parte della Banca centrale di Mosca alle riserve straniere e l’esclusione di alcuni istituti finanziari dal sistema di pagamenti internazionale Swift.

Il presidente Joe Biden ha affermato che Vladimir Putin è un “dittatore” e ha avvertito che la guerra indebolirà la Russia.

Restano intanto monitorate le conseguenze del conflitto a partire dal rischio di interruzioni nelle forniture di materie prime come grano ed energia che potrebbero alimentare ulteriormente l’inflazione, oltre a rallentare la crescita economica.

Focus nel contempo sulle decisioni di politica monetaria. Nuovi segnali sono attesi in tal senso dall’intervento odierno di Jerome Powell al Congresso che potrebbe fornire indicazioni su come la banca centrale statunitense intenda procedere per aumentare i tassi questo mese.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,11 e il dollaro yen a 115,2. Tra le materie prime, balza ancora il petrolio con il Brent (+6,3%) a 111,6 dollari al barile e il Wti (+6,3%) a 109,95 dollari al barile. Oro a 1.941 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,6%. Hong Kong a -1,3%.

Giù anche il Giappone con Nikkei a -1,7% e Topix a -2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (-1,8%), Nasdaq (-1,6%) e S&P500 (-1,5%).