Mercati – Timido recupero per l’Europa, incerta Milano

Mattinata volatile per le borse europee, che passano perlopiù in territorio positivo dopo un avvio in calo. A Piazza Affari, il Ftse Mib oscilla intorno alla parità (-0,1%) in area 24.340 punti, lievemente arretrato rispetto al Dax di Francoforte (+0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+0,65%). Progressi di oltre mezzo punto percentuale per i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo i ribassi dell’ultima seduta.

Il sentiment continua ad essere appesantito dal conflitto in Ucraina e dalle sanzioni dell’Occidente nei confronti della Russia, sempre più isolata economicamente.

Secondo il Cremlino, le forse russe hanno conquistato il porto ucraino di Kherson e circondato Mariupol, mentre si intensifica l’offensiva su Kiev. Mosca continua a dichiararsi aperta al dialogo, ma non è chiaro quando si terrà la seconda tranche di colloqui.

Il presidente americano Joe Biden ha definito Vladimir Putin un dittatore e avvisato che la guerra lascerà il suo paese più debole, chiudendo inoltre lo spazio aereo i voli russi.

I rischi per l’economia stanno portando ad una revisione al ribasso delle aspettative sulle tempistiche della stretta monetaria della Federal Reserve. La banca centrale avvierà a marzo un ciclo di rialzi dei tassi, ma gli operatori ora escludono una stretta da 50 punti base nel mese in corso.

Previsioni più caute anche per quanto riguarda gli interventi di Bank of England e Bce quest’anno. I dati sull’inflazione dell’eurozona hanno evidenziato un balzo al 5,8% nel mese di febbraio, ma l’incertezza legata alla situazione in Ucraina impone una maggior cautela nella rimozione degli stimoli monetari, nonostante la necessità di contenere l’impennata dei prezzi.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,11 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 115,25, con la valuta americana in rafforzamento prima dell’intervento al Congresso Usa del presidente della Fed Jerome Powell e dei dati Adp sull’occupazione privata, aspettando il Job Report in uscita venerdì.

L’incertezza continua a sostenere gli asset rifugio e i timori per le forniture spingono i prezzi delle materie prime, con il greggio balzato momentaneamente oltre i 110 dollari al barile in attesa del meeting Opec+ in programma oggi.

Al momento Brent sale del 4,1% a 109,3 dollari e il Wti del 4,0% a 107,6 dollari, sostenuti anche dal calo delle scorte Usa evidenziato dal report Api, malgrado la decisione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia di rilasciare 60 milioni di barili dalle proprie riserve di emergenza.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 159 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,53%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate si distinguono Prysmian (+4,6%) all’indomani dei conti, Azimut (+3%) e Tenaris (+3%). In calo invece A2A (-3,2%), Diasorin (-2,9%) ed Hera (-1,8%). Poco mossa Telecom Italia (-0,1%) in attesa dei risultati e delle linee guida del piano industriale.