Brembo – Crescono i ricavi e migliorano i margini nonostante inflazione costi e shortage chip nel 2021

Brembo ha chiuso il 201 con ricavi pari a 2,78 miliardi, in crescita del 25,8% rispetto al 2020 (+26,2% a parità di cambi) e del 7,9% rispetto al 2019.

Il perimetro di consolidamento è variato a seguito dell’acquisizione della società danese SBS Friction con effetto 1° gennaio 2021 e del gruppo spagnolo J.Juan con effetto 1° novembre 2021; a parità di perimetro l’incremento sarebbe del 24,5%. A parità di cambi e di perimetro di consolidamento i ricavi segnano un incremento del 25,0% rispetto all’anno precedente.

A livello geografico, le vendite in Italia sono aumentate del 31,1%, in Germania del 24,6%, in Francia del 15,1%, nel Regno Unito del 17,7%. Per quanto riguarda i paesi extra-europei, l’India è in crescita del 28,2% (+32,4% a cambi costanti), la Cina del 28,8% (+25,2% a cambi costanti) e il Giappone del 12,1% (+11,1% a cambi costanti). Il Sudamerica ha segnato un +22% (+31,2% a cambi costanti), mentre il Nord America (USA, Canada e Messico) un +25,2% (+29,1% a cambi costanti).

Per quanto riguarda i segmenti di mercato, le applicazioni per auto sono cresciute del 22,1%, quelle per motocicli del 55,2% (+42,6% a parità di perimetro di consolidamento), i veicoli commerciali del 26,3% e il settore delle competizioni del 22,7%.

A livello operativo, nel corso del 2021, e in particolare nella seconda metà dell’anno, si sono registrati forti e generalizzati rincari dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda metalli ferrosi, energia e costi di logistica.

Inoltre, la carenza globale di microchip che sta influenzando il settore automotive, pur non avendo un impatto diretto per Brembo, ha creato notevole volatilità negli ordini da clienti, non consentendo una gestione ottimale della capacità produttiva. Questi fattori hanno contribuito alla riduzione della marginalità del terzo e quarto trimestre dell’anno.

L’Ebitda è comunque aumentato del 29,3% a 503 milioni con una marginalità in miglioramento al 18,1% (+50 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un +59% a 288 milioni con un’incidenza sui ricavi al 10,4% (+220 punti base).

L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 57,9% a 215,5 milioni anche grazie ai minori oneri finanziari netti.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 412 milioni dai 385 milioni al 31 dicembre 2020.

Il Consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,27 euro per azione, da mettere in pagamento a partire dal 25 maggio 2022, con stacco della cedola il giorno 23 maggio 2022 (record date 24 maggio 2022).

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Brembo sottolinea che l’impatto diretto della crisi Russia-Ucraina sul gruppo è circoscritto, non avendo una presenza produttiva in quell’area ed essendo limitata l’esposizione ai clienti della regione, mentre resta forte il presidio sugli approvvigionamenti delle materie prime e sui costi di produzione.