Mercati Asiatici – Seduta mista per i principali listini, in rimonta il Giappone

Giornata mista per i principali asiatici dopo la seduta di rimbalzo di ieri a Wall Street, con gli investitori intenti a sovrappesare da un lato i timori legati all’inasprirsi della guerra in Ucraina e le conseguenze delle sanzioni dell’Occidente contro la Russia e, dall’altro, le prossime mosse della Fed all’indomani dell’intervento di Jerome Powell al Congresso.

L’aggravarsi delle ostilità in Europa orientale (in attesa della ripresa dei negoziati) e le misure adottate dall’Occidente per isolare l’economia russa hanno portato un clima di avversione al rischio sui mercati, alimentando l’incertezza sull’outlook dell’economia globale.

Sul fronte sanzioni, la Cina ha comunicato che non ne imporrà. “Non parteciperemo a tali sanzioni e continueremo a mantenere normali scambi economici, commerciali e finanziari con le parti interessate”, ha dichiarato Guo Shuqing, il presidente della China Banking and Insurance Regulatory Commission.

Le conseguenze del conflitto, a partire dal rischio di interruzioni nelle forniture di materie prime come grano ed energia, inoltre potrebbero alimentare ulteriormente l’inflazione, a cui sono strettamente legate le prossime mosse di politica monetaria da parte delle banche centrali.

Il presidente Jerome Powell, nel corso di un’audizione al Congresso, si è espresso in favore di un rialzo dei tassi di 25 punti base a marzo ma ha aperto ad eventuali ritocchi più aggressivi nelle prossime riunioni, aggiungendo che l’inflazione dovrebbe raggiungere il picco e cominciare a rallentare nel corso dell’anno.

Powell ha però rimarcato che l’istituto manterrà un approccio cauto per via della situazione in Ucraina e che l’effetto delle sanzioni nei confronti della Russia è stato finora significativo. “Gli effetti a breve termine sull’economia statunitense dell’invasione dell’Ucraina, della guerra in corso, delle sanzioni e degli eventi a venire, rimangono molto incerti”, ha spiegato il chairman, precisando che si procederà con cautela.

A frenare ulteriormente il sentimenti anche le preoccupazioni di nuovi lockdown a causa dell’emergenza da Covid-19 che sta imperversando a Hong Kong, che potrebbe estendersi alla Cina continentale.

Sul fronte macro, a febbraio l’indice PMI Caixin relativo ai servizi si è fissato a 50,2 punti (50,9 punti le attese e 51,4 punti la rilevazione precedente), mentre in Giappone l’indice PMI servizi elaborato dalla Jibun Bank si è attestato a 44,2 punti (42,7 punti il consensus e 47,6 punti la rilevazione precedente).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,11 e il dollaro yen a 115,7. Tra le materie prime, balza ancora il petrolio con il Brent (+4,9%) a 118,41 dollari al barile e il Wti (+4,9%) a 116,06 dollari al barile. Oro a 1.928,8 dollari l’oncia (+0,3%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai viaggia sulla parità (0,0%) e Shenzhen cede lo 0,7%. Hong Kong a +0,5%.

In Giappone il Nikkei e il Topix guadagnano rispettivamente lo 0,7% e l’1,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (+1,8%), Nasdaq (+1,6%) e S&P 500 (+1,9%).