Mercati – Scivolano in negativo, Piazza Affari a -0,9%

Continua a regnare la volatilità sui mercati, con riflettori puntati sul secondo round di colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina.

Dopo un avvio positivo, il Ftse Mib ha invertito la rotta insieme agli altri listini europei e cede lo 0,9% in area 24.315 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Dax di Francoforte (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%). Lievi ribassi anche per i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo i guadagni di ieri in scia alle parole del presidente della Fed, Jerome Powell.

Il chairman ha confermato l’intenzione di alzare i tassi di soli 25 punti base nella riunione di marzo, tranquillizzando gli operatori preoccupati per un ritocco di 50 punti base, ma aprendo la strada ad interventi più marcati in futuro se necessario.

Indicazioni che tengono conto dell’incertezza legata al conflitto in Ucraina ma al tempo stesso confermano la ferma volontà della banca centrale di contrastare le pressioni inflazionistiche. Il tutto, in un contesto di rafforzamento del mercato del lavoro, aspettando il job report di domani.

In giornata la Bce pubblicherà le minute relative all’ultima riunione, mentre sono stati diffusi stamani alcuni dati sull’economia dell’eurozona. Gli indici Pmi servizi e composito hanno evidenziato un rilancio della crescita a febbraio, seppur lievemente inferiore alle attese, mentre a gennaio la disoccupazione è scesa al 6,8% e i prezzi alla produzione industriale sono aumentati del 5,2% mensile.

In Italia la disoccupazione è calata all’8,8% a gennaio. Nel pomeriggio, focus sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e l’Ism non manifatturiero di febbraio negli Usa.

Intanto il conflitto in Ucraina e le conseguenti sanzioni a Mosca continuano a pesare sull’economia russa, sempre più isolata dalla comunità finanziaria internazionale. Moody’s e Fitch hanno declassato il rating del Paese a livello “spazzatura”, mentre MSCI e FTSE Russell stanno rimuovendo le azioni russe dai principali indici e Londra ha sospeso decine di certificati di deposito dalle negoziazioni.

I timori per le forniture continuano a spingere al rialzo le quotazioni delle materie prime. Per quanto riguarda il greggio, in particolare, il Brent avanza dell’1,8% a 114,9 dollari e il Wti del 2,4% a 113,2 dollari al barile, dopo aver toccato i massimi dal 2013. Il gas torna a quota 163 euro/MWh  dopo aver sfiorato i 200.

Sul Forex l’euro/dollaro si riduce a 1,1086 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 115,7.

Per quanto riguarda l’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a circa 157 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,61%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate sprofonda Telecom Italia (-14,3%) dopo i conti del 2021, che hanno evidenziato una perdita di 8,7 miliardi dopo una maxi-svalutazione, e la guidance deludente sul 2022. Il Cda ha approvato il piano al 2024, che prevede una separazione delle attività e ha dato mandato al Ceo Labriola di negoziare con un consorzio guidato da Ardian la cessione di una quota di Inwit (+2,3%). In rialzo Saipem (+1,7%) e Atlantia (+1,6%), mentre arretrano Banco Bpm (-4%) e Bper (-2,5%).