TIM – FY21, ricavi in calo a 15,3 mld (-3,1%) e perdita netta di 8,7 mld

TIM ha presentato i risultati del 2021, chiusi con ricavi in calo a 15,3 miliardi (-3,1% a/a). La variazione su base organica – calcolata escludendo l’effetto negativo dei tassi di cambio (-226 mln), le variazioni del perimetro di consolidamento e le componenti non ricorrenti – mostra invece un ribasso più contenuto all’1,9%.

Dall’analisi del fatturato emerge una contrazione organica del 3,3% dei ricavi della business unit Domestic pari a 12,5 miliardi (incidenza all’81,6%; -3,1%). Il dettaglio della linea Domestic indica ricavi da servizi stand alone del mercato fisso pari a 8,6 miliardi (-2,3%), dovuti prevalentemente alla diminuzioni dei livelli di ARPU nel segmento Consumer. I ricavi da servizi stand alone del mercato mobile, in termini organici, sono diminuiti a 3,1 miliardi (-7,1%) per effetto dei livelli di ARPU e della contrazione della customer base connessa a linee Human. Infine, i ricavi Handset e Bundle & Hanset, inclusa la variazione dei lavori in corso, si sono attestati in termini organici a 1,3 miliardi (+16 mln vs 2020).

Spostando invece il focus sulla business unit Brasile, il fatturato si è attestato a 2,84 miliardi in calo del 3,2% ma organicamente in rialzo del 4,6%.

L’Ebitda, pari a 5,1 miliardi, ha riportato una forte contrazione su base annua (-24,6% a/a; -9,6% organico), con l’Ebitda Domestic a 3,73 miliardi (-30,1% a/a; -12,8% organico). L’Ebitda organico in flessione a 6,2 miliardi sconta l’effetto della pressione competitiva, del ritardo del piano voucher e dei costi di startup delle digital companies.

L’Ebit evidenzia un deficit di 3,5 miliardi, contro un saldo positivo di 2,1 miliardi nel 2020 dopo la svalutazione del goodwill pari a 4,1 miliardi domestico. Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante è negativo quindi per 8,7 miliardi dopo anche lo stralcio delle attività per imposte anticipate pari a 3,8 miliardi.

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 l’indebitamento Finanziario Netto rettificato è pari a 22,4 miliardi (23,7 mld al 31 dicembre 2020. Il dato After Lease si è attestato a 17,6 miliardi, in calo di 1 miliardo rispetto a fine 2020 nonostante investimenti in crescita del 14,1% per accelerare lo sviluppo della fibra, del cloud e del calcio in streaming.

Infine, segnaliamo che Tim ha approvato il piano industriale 2022-2024 per avviare un percorso di trasformazione basato sulla creazione di distinte legal entities, Netco e Servco (Consumer, Enteprise e Tim Brasil), superando il modello di integrazione verticale. Per ulteriori dettagli rimandiamo alla lettura dell’approfondimento dedicato.