UniCredit – Ancora al centro dei rumor di M&A

UniCredit continua ad essere al centro dei rumor di M&A. La banca di piazza Gae Aulenti avrebbe messo in stand-by i propri piani per la potenziale acquisizione di Banco Bpm.

Quest’ultima indiscrezione viene riportata da Reuters, secondo cui il tutto sarebbe seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con il titolo che ha perso oltre un quinto del proprio valore in Borsa.

Secondo indiscrezioni riportate sempre da Reuters, la banca guidata da Andrea Orcel fino a due settimane avrebbe lavorato su un progetto che prevedeva un’operazione da implementare attraverso uno scambio azionario dal valore di circa 7 miliardi.

L’agenzia aggiunge che un significativo apprezzamento delle quotazioni di UniCredit sarebbe stato necessario per l’execution del deal, citando un potenziale premio di almeno il 40% da offrire per le azioni Banco Bpm.

Quindi, per tornare eventualmente a valutare nuovamente l’operazione, riferisce ancora Reuters, UniCredit deve aspettare che il titolo si risollevi e che il contesto geopolitico si stabilizzi.

Poco prima della fine di febbraio, dopo avere sondato la BCE e la Banca d’Italia, il numero uno di UniCredit sarebbe stato vicino al lancio di un’offerta, riporta ancora l’agenzia.

La banca di piazza Gae Aulenti negli ultimi giorni è stata al centro delle attenzioni in quanto ha una presenza in Russia.

Sempre secondo indiscrezioni riportate da Reuters, un write-off completo del business russo di UniCredit determinerebbe un impatto di 35 punti base in termini di CET1, una cifra che in base agli Rwa del gruppo è quantificabile poco oltre il miliardo di euro.

Nei giorni scorsi un portavoce ha dichiarato: “Il nostro patrimonio nella controllata russa è inferiore al 4% del patrimonio netto totale del gruppo e se si guarda ai prestiti e alle attività di business la percentuale è anche inferiore. La nostra banca in Russia rappresenta circa il 3% dei ricavi e del capitale allocato del gruppo. Tutte le esposizioni presentano un elevato grado di copertura (la copertura degli Npe è salita all’84%). La nostra controllata è molto liquida e autofinanziata”.

“Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi in Russia. Il Paese è stato soggetto a una serie di sanzioni e ci siamo sempre adeguati al contesto in maniera pienamente conforme alle regole”, ha aggiunto il portavoce.

A fine gennaio il Ceo Andrea Orcel aveva precisato che UniCredit “resta in Russia”, dove ha “sempre avuto una presenza superiore al costo del capitale”.

“Siamo contenti”, della presenza in Russia, “e siamo impegnati” a mantenerla, anche perché “non ha impatti significativi sul nostro costo del rischio visto anche la dimensione sul totale delle nostre attività”, aveva spiegato l’Ad di UniCredit.