Utility (-0,6%) – Tiene Enel (-0,1%), ben comprata PLC (+2,9%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,6%, meglio tuttavia del corrispondente europeo (-2%) ma al di sotto del Ftse Mib (+0,7%).

Parziale recupero per le borse europee dopo due giorni di vendite, anche se resta elevata la volatilità per via del conflitto in Ucraina e delle sanzioni alla Russia. Focus anche sulla politica monetaria e le prossime mosse della Fed. Il Jerome Powell ha definito appropriato un rialzo dei tassi di 25 punti base a marzo, aprendo a ritocchi più elevati in seguito se le condizioni lo permetteranno.

Dall’agenda macro sono giunti i dati Adp sugli impieghi nel settore privato Usa, sopra le attese, e l’inflazione dell’eurozona, in rialzo al 5,8% a febbraio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è ampliato a 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,55%.

Tornando al comparto utility di Piazza Affari, tra le big ha tenuto Enel che ha chiuso in sostanziale parità (-0,1%).

Italgas (-0,6%) ha acquisito una partecipazione di minoranza in Picarro per 15 milioni di dollari. Picarro è una start-up tecnologica californiana attiva nel settore della sensoristica applicata al monitoraggio delle reti di distribuzione del gas e nelle tecnologie destinate a quei settori che necessitano di rilevazioni estremamente sensibili. L’operazione ha comportato l’ingresso di Paolo Gallo, Ad di Italgas, nel Cda della start-up.

Luca Schieppati, Managing Director di Trans Adriatic Pipeline (TAP), di cui Snam (-1,4%) detiene il 20%, ha detto che il gasdotto nel 2022 e nel 2023 sarà a pieno regime, trasportando in Europa 10 miliardi di metri cubi all’anno, di cui 8 per l’Italia, 1 miliardo in più dello scorso anno. Schieppati ha poi aggiunto che sarebbero necessari più di 50 mesi per “raddoppiare completamente” la capacità del TAP.

Tra le mid vendite in particolare su Alerion Clean Power (-2,5%), mentre fra le small ben comprata PLC (+2,9%).

Infine, sull’internazionale, Iberdrola si è impegna a mantenere le proprie tariffe nonostante l’influenza della guerra Mosca-Kiev sui costi del gas e dell’elettricità. Pertanto, l’azienda elettrica sta congelando il prezzo dei suoi attuali contratti a prezzo fisso con i clienti. In totale si tratta di sette milioni di famiglie che hanno questo tipo di contratto e non sono esposte alla volatilità dei prezzi del mercato all’ingrosso.