Il cda di Intesa Sanpaolo “consapevole delle dimensioni e complessità organizzative della banca, valuta opportuno confermare nel numero complessivo di 19 Consiglieri – compresi i 5 membri del comitato per il controllo sulla gestione – la dimensione quantitativa ottimale del futuro cda e sottopone tale orientamento agli azionisti nella consapevolezza della sovranità dell’assemblea nel determinare il numero, ritenuto più opportuno, di amministratori della banca”.
Lo si legge nel documento “Composizione qualitativa e quantitativa del Consiglio di Amministrazione” pubblicato in vista dell’assemblea prevista per il 29 aprile prossimo.
In forza dello statuto e della normativa di vigilanza sul governo societario, il board deve essere costituito da almeno due terzi di consiglieri indipendenti, tra cui anche tutti i 5 componenti del comitato per il controllo sulla gestione e i componenti del comitato per le operazioni con parti correlate, nonché la maggioranza dei membri e i presidenti degli altri comitati endoconsiliari.
Tra gli altri orientamenti espressi dal cda, oltre alla conferma di un numero complessivo di 19 consiglieri, ci sono anche la valutazione positiva dell’applicazione del modello monistico e l’inclusione di ulteriori competenze specialistiche, oltre a una condizione di sana e prudente gestione.
Il board uscente, inoltre, mette in luce l’opportunità che le liste per il rinnovo degli organi vengano depositate in un tempo utile di almeno 30 giorni prima della data dell’assemblea.
Il cda conferma la propria determinazione di affidare al comitato rischi e sostenibilità il compito di supportarlo nelle tematiche ESG e nell’approvazione delle linee strategiche; concentrando sul comitato per il controllo della gestione il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione dei bilanci d’esercizio e consolidato.
In riferimento al comitato per il controllo della gestione, il board uscente evidenzia la centralità della maggioranza degli attuali membri del comitato, ad oggi di due mandati, la quale offre opportunità di riflessione sull’opzione di possibile riconferma dei componenti disponibili, assicurando in tal modo un’appropriata continuità del patrimonio.
Agli azionisti il cda in in scadenza suggerisce inoltre di considerare, in coerenza con l’evoluzione del piano di impresa 2022-2025, la possibile inclusione di ulteriori conoscenze che possano apportare competenze nei settori di digital transformation, sui temi ESG e altri specialistici quali macroeconomia, statistica, climatologia e risk e wealth management.
Data la positiva esperienza del board in scadenza, l’auspicio degli amministratori è la definizione delle migliori proposte per la composizione del nuovo cda basato sui requisiti di onorabilità, correttezza, professionalità e competenza.