Mercati – Piazza Affari maglia nera (-4,3%) nel Vecchio Continente

Le borse europee peggiorano ulteriormente rispetto all’apertura, in scia alla preoccupazione per l’aggravarsi delle tensioni in Ucraina, e i futures di Wall Street viaggiano in territorio negativo prima della diffusione del job report di febbraio.

Il Ftse Mib di Milano arretra del 4,3% in area 22.920 punti, sotto quota 23.000 per la prima volta da un anno. In forte calo anche il Cac 40 di Parigi (-3,3%), Dax di Francoforte (-3,1%), il Ftse 100 di Londra (-2,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-2,5%). Perdite intorno allo 0,6-0,7% per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq mentre la borsa di Mosca è rimasta chiusa per il quinto giorno consecutivo.

Le forze russe hanno occupato il sito di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, dopo un incendio notturno causato secondo Kiev dall’esercito di Putin. Intanto le truppe stanno circondando la capitale ucraina, avanzano verso la città portuale di Mariupol e preparano lo sbarco a Odessa.

L’incertezza derivante dal conflitto e dalle sanzioni al Cremlino continua a pesare sull’outlook economico globale e a penalizzare l’azionario, spingendo gli acquisti verso i beni rifugio e facendo impennare i prezzi delle commodities.

La Federal Reserve ha ribadito l’impegno a contrastare l’inflazione con una serie di rialzi dei tassi, ma il presidente Jerome Powell ha messo in guardia contro probabili nuove pressioni sui prezzi e una riduzione degli investimenti.

Da monitorare attentamente i dati sul mercato del lavoro in uscita oggi pomeriggio, mentre in mattinata l’Istat ha reso noto che il Pil italiano del quarto trimestre 2021 è cresciuto dello 0,6% congiunturale e del 6,2% tendenziale. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,3%. Sotto le attese le vendite al dettaglio dell’eurozona a gennaio (+0,2% mensile e +7,8% annuo).

Sul Forex prosegue la discesa dell’euro/dollaro a 1,10, mentre il cambio tra biglietto verde e yen è stabile in area 115,4. Tra le materie prime risalgono nuovamente le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,8%) a 112,4 dollari e il Wti (+2,2%) a 110,0 dollari.

Acquisti sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund poco mosso in area 157 punti base e il rendimento del decennale italiano in calo all’1,54%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib arretrano soprattutto Unicredit (-9%), Telecom Italia (-8,5%), Bper (-7,6%) e Banca Mediolanum (-6,7%), mentre resistono Inwit (+0,6%), Amplifon (+0,6%) e Snam (+0,2%).