Mercati – Apertura ancora in rosso per l’Europa, Ftse Mib a -3,3%

Apertura ancora in calo per le borse europee dopo aver archiviato la peggior settimana da marzo 2020, tra i timori di uno shock inflazionistico con l’ulteriore impennata dei prezzi del petrolio sulle ipotesi di sanzioni sull’export russo di greggio.

A Milano il Ftse Mib cede il 3,3% in area 21.730 punti. In rosso anche il Dax di Francoforte (-3,4%), il Cac 40 di Parigi (-2,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).

Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno valutando un divieto di import al petrolio Russia, specificando che l’amministrazione Biden potrebbe agire anche da sola e spedendo le quotazioni sui massimi dal 2008.

In particolare, il future sul Brent balza del 9,2% a 129 dollari e quello sul Wti dell’8,5% a 125,5 dollari, mentre l’oro torna in area 2.000 dollari premiato dagli acquisti in qualità di asset rifugio.

Gli elevati prezzi dell’energia minacciano di frenare la crescita globale, in un contesto in cui l’economia era già alle prese con gli effetti dell’elevata inflazione legata alle conseguenze dell’era pandemica.

Le banche centrali, tra cui la Bce che si riunirà giovedì, si trovano ora a dover affrontare il difficile compito di agire per contenere l’aumento del costo della vita senza appesantire l’espansione dell’economia e innervosire ulteriormente i mercati.

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che permette al governo e alle aziende di pagare i creditori stranieri in rubli, cercando di prevenire il rischio di default e mantenendo al contempo il controllo sui capitali.

Sul Forex il cambio dollaro/yen si mantiene in area 115, mentre l’euro/dollaro scivola a 1,088 con la moneta unica penalizzata dai timori per l’outlook dell’economia europea, dipendente dalle forniture di energia russa.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,56%.

Tornando a Piazza Affari, ancora in forte calo Telecom Italia (-9,2%), con le vendite che colpiscono anche Moncler (-8,9%), Banca Mediolanum (-5,6%) e Bper (-5,4%). Non fanno prezzo in avvio Unicredit, Stellantis e Intesa Sanpaolo. In rialzo, invece, Tenaris (+4,9%).