Mercati – Mattinata in calo per il Vecchio Continente, Piazza Affari a -1,6%

Le borse europee arretrano insieme ai futures di Wall Street, in un contesto sempre appesantito dalla guerra in Ucraina e dalla minaccia di stagflazione.

Il Ftse Mib di Milano riduce parzialmente le perdite e cede l’1,6% 22.100 punti. In rosso anche il Dax di Francoforte (-3%), il Cac 40 di Parigi (-2,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,3%) e il Ftse 100 di Londra (-1,4%). Ribassi intorno all’1,7% per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo la chiusura negativa di venerdì.

Il conflitto nell’Est Europa continua ad appesantire l’azionario, con molti indici che stanno entrando in una fase ribassista denominata “bear market”, mentre sempre più aziende ritirano le proprie attività dalla Russia, tra cui Netflix e TikTok solo per citare le ultime.

La possibilità di embargo verso il petrolio russo da parte dell’amministrazione statunitense ha dato una spinta ulteriore alle quotazioni del greggio, spedendole sui massimi da 2008, con il future sul Brent (+5,6%) a 124,7 dollari e quello sul Wti (+6%) a 122,6 dollari.

Il clima di incertezza fa volare l’oro a 2.000 dollari l’oncia grazie al suo status di asset rifugio, ma il rally delle materie prime coinvolge anche altri metalli, cereali e gas, a causa dei problemi nelle forniture causati dall’invasione e dalle sanzioni alla Russia.

Dinamica che alimenta le preoccupazioni per l’economia globale e che pone alle banche centrali (tra cui la Bce, che si riunirà giovedì) il difficile compito di contrastare le pressioni sui prezzi senza compromettere la crescita e penalizzare eccessivamente gli asset rischiosi.

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che permette al governo e alle aziende di pagare i creditori stranieri in rubli, cercando di prevenire il rischio di default e mantenendo al contempo il controllo sui capitali. Oggi, intanto, si tiene il terzo round di colloqui, mentre il Cremlino ha dichiarato una tregua per attivare i corridoi umanitari, sebbene l’Ucraina rifiuti l’indirizzamento verso Russia e Bielorussia.

Sul Forex l’euro/dollaro cala ancora a 1,084 per i timori dell’impatto sull’economia europea della carenza di forniture. Il dollaro/yen si attesta a 115,1, la banca centrale svizzera invece è pronta a intervenire per limitare il rafforzamento della valuta locale, sostenuta dal clima di avversione al rischio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane a 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,57%.

A Piazza Affari, infine, sul Ftse Mib avanza soprattutto Tenaris (+11,8%), rimbalza Telecom Italia (+9,2%) mentre arretrano in particolare Stellantis (-7,2%), Iveco (-6,7%) e Unipol (-5,3%).